L'ospedale Salesi di Ancona

MONTESILVANO

Il piccolo Diego ce l'ha fatta dopo la tragedia: è vigile e vuole tornare a casa

Interrotta la sedazione: migliora il 12enne sopravvissuto all’incidente sull'A14

MONTESILVANO. Migliorano ogni giorno di più le condizioni del piccolo Diego Silvestrone, l’unico figlio del campione di tennis paralimpico Andrea, sopravvissuto all’incidente stradale sulla A14 nel quale, lo scorso sabato 4 febbraio, hanno perso la vita il padre e i suoi due fratelli, Nicole e Brando, di 14 e 8 anni.

leggi anche: Una foto di qualche mese fa di Andrea Silvestrone con i figli Brando e Nicole (il Centro) La città abbraccia i suoi tre angeli / VIDEO FUNERALI Nel pomeriggio l'apertura della camera ardente con il ritorno delle salme di Andrea, Nicole e Brando Silvestrone. Giovedì alle 11 i funerali nella chiesa di Zanni. Restano gravi e stazionarie le condizioni di Diego

Il dodicenne, che era stato ricoverato nell'ospedale pediatrico Salesi di Ancona il giorno dell’incidente, ed era stato sedato e intubato, da due giorni ha ripreso completamente coscienza dopo che i medici hanno ritenuto di poter sospendere definitivamente la sedazione già alleggerita dalla scorsa settimana. E adesso il suo quadro clinico continua a essere in costante miglioramento.
Accanto a lui, la mamma Barbara Carota, che dal giorno successivo allo straziante addio ai suoi due figli e all’ex marito, l’ha raggiunto ad Ancona dove il bambino era stato seguito costantemente dallo zio materno. E a loro, Diego, da quando è stata interrotta la sedazione, si è subito mostrato vigile, desideroso di tornare a casa. Ad attendere il suo rientro a Montesilvano, oltre ai nonni e ai familiari, anche i compagni della seconda F della scuola media di via Olona che il bambino frequenta e dove, sul suo banco, dal giorno dell'incidente sono comparse frasi di incoraggiamento.
Intanto, continuano a restare al suo fianco, la mamma e lo zio Paolo, che si sono trasferiti temporaneamente nelle Marche per non lasciarlo solo neanche un minuto. Nei giorni successivi al ricovero il bambino era stato sottoposto a due interventi chirurgici, uno ortopedico e l'altro maxillofacciale. (a.l.)