cultura

Il Premio Penne diventa eccellenza d’Abruzzo

Approvata all’unanimità una legge regionale che promuove il concorso letterario vestino

PENNE. Il premio letterario internazionale “Città di Penne-Mosca” entra per legge tra le eccellenze d’Abruzzo. Con un’apposita legge regionale, infatti, presentata dal presidente del consiglio Nazario Pagano e dalconsigliere Ricardo Chiavaroli, e votata all’unanimità, al premio vestino è stato riconosciuto un alto valore culturale e sociale e una notevole funzione di promozione della migliore immagine di Penne e dell’Abruzzo in Italia e nel mondo. Fondato nel 1979 su un’intuizione del professor Igino Creati, che ne è da sempre il segretario generale e l’anima attiva, il Premio Penne negli anni ha visto un crescente consenso nazionale ed internazionale. Sono passati per Penne scrittori ed artisti di fama internazionale: da Josè Saramago a Rula Jebreal, da Nino Manfredi a Vittorio Gassman. La sua particolarità, rispetto agli altri concorsi letterari è senza dubbio quella di aver dato sempre ampio spazio al consenso popolare. I vincitori delle diverse categorie in concorso, infatti, sono decisi dalla giuria popolare, oggi forse la più numerosa del mondo, con 1000 membri in Italia e 400 in Russia. «Il Premio Penne», ha dichiarato Pagano, «rappresenta un evento culturale di straordinaria importanza per la città vestina e soprattutto per la regione Abruzzo. Abbiamo voluto, pertanto, riconoscerne, con una legge regionale, il suo alto valore culturale. Un marchio di qualità per suggellare il valore storico del Premio Penne che, nel corso degli anni, ha visto la partecipazione di scrittori e poeti di fama internazionale. È anche un riconoscimento al lavoro svolto dal professor Igino Creati, che ha saputo coniugare territorio e cultura, partendo soprattutto dai giovani. Penne deve continuare a svolgere un ruolo istituzionale forte nell’entroterra pescarese, puntando sulle eccellenze autoctone, come ad esempio il Premio Penne e la riserva regionale “Lago di Penne”. Personalmente, mi sto occupando anche della vicenda del museo civico diocesano, chiuso da tempo, con l’obiettivo di riaprirlo ai visitatori». (f.bel.)

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