Il rapporto Cresa: «Giovani abruzzesi pigri e ancora poco digitali» 

Uno studio del Centro di studi e ricerche economiche mette a nudo i lati positivi e negativi nella nostra regione. Le donne sono più colte degli uomini: sono loro a vincere la sfida dell’università 

PESCARA. Viviamo in un Abruzzo in cui i giovani, soprattutto le ragazze, investono molto sull'istruzione. Critica invece è la situazione della formazione professionale, così come è elevata l'incidenza dei giovani che non studiano né lavorano, i cosiddetti Neet, ed è allarmante lo scarso possesso di competenze alfabetiche, numeriche e digitali. È il quadro che emerge dal dossier Cresa su istruzione e formazione.
MENO ASILI. Secondo il centro di studi e ricerche economico sociali della Camera di commercio d’Abruzzo, la nostra regione mostra un tasso decrescente di iscrizione dei bambini di 4 e 5 anni alla scuola materna che, negli ultimi due anni, scende al 94,4% vale a dire al di sotto del traguardo del 95%. Sale nel complesso il grado di istruzione della popolazione regionale. Gli incrementi sono particolarmente consistenti per i titoli di scuola superiore, buoni ma meno robusti per quelli terziari (università).
DONNE ACCADEMICHE. La quota di popolazione regionale tra i 25-64 anni con al massimo il diploma di scuola superiore supera nel 2016 il 42% per gli uomini e il 41% per le donne, quella con titolo universitario rispettivamente sfiora il 14% e supera il 20%. Particolarmente positivo anche il dato sulla continuità scolastica: il 55%, più che nel resto del paese, dei giovani si iscrive a corsi universitari nell’anno successivo al conseguimento del diploma.
MENO PINOCCHI. Buono è anche il dato sull’abbandono scolastico tra i 18 e i 24 anni che si attesta nel 2016 sul 14% per i maschi e non raggiunge il 5 % per le donne. Sotto il profilo della formazione scolastica e universitaria i dati mettono quindi in evidenza forti differenze di genere a vantaggio delle donne. Critica, al contrario, la situazione della formazione professionale e di quella continua (long life learning). PIGRI. In Abruzzo esigua e ampiamente al di sotto del livello minimo fissato da Europa 2020 nel 15% è la quota di popolazione dai 25 ai 64 anni che ha partecipato ad attività di istruzione o formazione (7%). A rendere più preoccupante la situazione si aggiunge l’elevata percentuale di giovani (Dai 15 ai 29 anni) Neet ( not in Education, Employment or Training, non studente né occupato né in formazione) che raggiunge in Abruzzo il 27% della popolazione maschile, in aumento dal 2004 di circa 14 punti, e il 19% di quella femminile, in calo rispetto di circa l’8%. Passiamo alla misurazione delle “competenze funzionali” effettuata annualmente da l’Invalsi.
PRIMITIVI. Parliamo di competenze alfabetiche, numeriche e digitali. Particolarmente scoraggiante è in questo caso il livello di competenza in tutti gli ambiti considerati degli abruzzesi, che riportano valori ampiamente inferiori alla media nazionale e superiori nel complesso solo a quelli del Mezzogiorno, e si posizionano negli ultimi posti delle graduatorie delle regioni più virtuose. In Abruzzo sono però le donne a mostrare valori più elevati in ambito alfabetico, e gli uomini nel campo numerico e in quello dell’alta competenza digitale. L’ultimo capitolo dello studio Cresa invita a una riflessione.
CULTURA? NO GRAZIE. Risulta infatti assai bassa la partecipazione ad attività culturali, intendendo per questa lo svolgimento una volta l’anno di almeno tre attività tra: andare quattro volte al cinema; almeno una volta a teatro, musei e/o mostre, siti archeologici, monumenti, concerti di musica classica, opera, concerti di altra musica, leggere almeno quattro libri o un quotidiano almeno tre volte a settimana.
Nel 2015 ha partecipato ad attività culturali il 25% della popolazione regionale maschile e il 23% di quella femminile, valori che relegano l’Abruzzo nelle ultime posizioni della classifica delle regioni ordinate per valori decrescenti (rispettivamente 14° e 15° posto, seguito solo dalla Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, e, per gli uomini anche dalla Basilicata). (c.s.)