Impianti sportivi, aumenti fino al 300%

Nuove tariffe per campi, palestre e palasport in vigore da aprile. Costi più contenuti per i concerti

PESCARA. Dal primo aprile, gli impianti sportivi comunali e quelli affidati in gestione a privati costeranno, in alcuni casi, fino al 300 per cento in più di adesso. Le nuove tariffe sono state finalmente svelate dall’amministrazione comunale. Aumenteranno i canoni dei campi sportivi e dei palazzetti, ma anche delle palestre scolastiche finora sottoposte a un regime tariffario differente da quello comunale.

Ecco, in sintesi, il nuovo tariffario presentato ieri dall’assessore allo sport Giuliano Diodati. «L’attuale situazione economica del Comune», ha spiegato l’assessore, «ha reso indispensabile adottare alcune strategie per ridurre le spese. È stato indispensabile ridefinire le tariffe degli impianti sportivi. Fino ad oggi il rapporto fra entrate e costi di gestione non ha consentito di raggiungere livelli di equilibrio e di copertura tali da poter concepire soluzioni diverse». L’anno scorso, infatti, il Comune ha incassato 432.583 euro con gli impianti, a fronte di una spesa pari a 3.604.136 euro. «Con la procedura di riequilibrio», ha aggiunto Diodati, «le tariffe devono coprire minimo il 36 per cento del costo complessivo del servizio offerto. Attualmente, la percentuale coperta è del 12 per cento». Da qui, la decisione di aumentare le tariffe che, a detta dell’assessore, crescono in media tra il 40 e il 50 per cento. «Valuteremo a giugno gli effetti sugli utenti e poi decideremo il da farsi», ha detto l’assessore.

Ma, in base ai calcoli del vice capogruppo di Forza Italia Vincenzo D’Incecco, questa percentuale di aumenti sarebbe molto più elevata. Si arriverebbe, addirittura, al 300 per cento per l’affitto dei campi di calcio minori da parte delle società amatoriali per le gare ufficiali. L’incremento toccherebbe, invece, il 220 per cento per le squadre di terza categoria e del 170 per cento per la seconda. Affittare un campo, come il San Marco, il Flacco, il Donati (per il Rampigna c’è uno sconto del 30 per cento, perché è in terra battuta) per una partita ufficiale di squadre di eccellenza, di prima, seconda o terza categoria, costerà 60 euro, più 20 euro come quota per il consumo di energia elettrica. Finora la spesa è stata di 45 euro, più 12 per la quota dei servizi tecnologici. Stangata anche per il Pescara calcio. Per una partita di campionato allo stadio Adriatico dovrà sborsare, dal primo aprile, 5.000 euro, più 3.000 per la pulizia dell’impianto, oltre a 500 euro per il consumo delle utenze. Finora, invece, ha pagato 2.143 euro per ogni partita, più 208 euro per i consumi. Aumenti anche per gli altri sport. Per le gare ufficiali di atletica leggera allo stadio Adriatico si pagheranno 800 euro, più 3.000 per la pulizia e 300 per i consumi. Ora, si pagano 645 euro di affitto dell’impianto, più 174 euro per i servizi tecnologici.

Costi più contenuti, almeno in apparenza, per i concerti musicali. Uno spettacolo allo stadio costerà 3.000 euro, più un euro per ogni biglietto venduto. Adesso si pagano 15.700 euro.(a.ben.)

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