Imu, mille cittadini devono ancora pagare

Filippello: si possono mettere in regola versando una sanzione. Rispettati gli incassi previsti nel 2013

PESCARA. Nel 2013, il Comune ha incassato con l’Imu oltre 55 milioni di euro. Più precisamente, 10.054.183 euro sono arrivati dallo Stato a fronte dell’abolizione dell’imposta sulla prima casa, mentre 31.484.334 sono stati versati dai contribuenti al netto della decurtazione pari a 13.842.296 euro quale compartecipazione al fondo di solidarietà. Dunque, complessivamente gli incassi Imu ammontano a 55.380.814 euro, rispetto alle previsioni di 55.500.000 euro. Quindi, restano da incassare 120mila euro circa, senza però tener conto delle somme rendicontate nell'ultima settimana.

L’assessore ai tributi Massimo Filippello ha poi confermato che i pescaresi non dovranno versare la cosiddetta mini Imu, applicata in tutte quelle città che hanno provveduto ad aumentare l’aliquota base sulla prima casa nel 2012 e nel 2013.

«Facciamo qualche chiarimento sulla mini-Imu», ha spiegato l’assessore, «visto che nelle ultime settimane abbiamo ricevuto decine di telefonate da parte degli utenti preoccupati. Diciamo subito che i contribuenti di Pescara non devono pagare la mini-Imu e questo perché la nostra amministrazione comunale ha deliberato a fine novembre l'aliquota del 4 per mille sull'abitazione principale. La legge dice infatti che tutti i Comuni che hanno deliberato un'aliquota sull'abitazione principale superiore al 4 per mille devono pagare la differenza tra l'aliquota deliberata e l'aliquota standard, differenza che ovviamente pagano i cittadini, e questo aumento riguarda ben 2.400 Comuni italiani, tra cui molti abruzzesi, dove le amministrazioni locali dovranno pretendere dai cittadini la differenza».

Hanno dovuto pagare l’Imu l’anno scorso, invece, i proprietari di seconde case e quelli che possiedono abitazioni di lusso o castelli. «Coloro che invece non hanno pagato e parliamo di circa mille utenti», ha rivelato l’assessore, «hanno ancora la possibilità di versare l'Imu entro un anno dalla scadenza ordinaria pagando una minima sanzione: chi si metterà in regola entro giovedì prossimo, 16 gennaio, pagherà l'importo dovuto con la sanzione del 3 per cento; chi lo farà tra il 17 gennaio e il 16 dicembre pagherà una sanzione del 3,75 per cento, oltre agli interessi dell' uno per cento su base annuale; chi supererà la data del 16 dicembre, si vedrà invece applicare una sanzione pari al 30 per cento dell'importo dovuto».

©RIPRODUZIONE RISERVATA