Imu, obbligo dichiarazioni per migliaia di cittadini

Esclusi solo i proprietari di prime case e quelli che non usufruiscono di sconti Il termine per la presentazione scade a fine mese, ma è quasi certo un rinvio

PESCARA. Sono migliaia, forse decine di migliaia i contribuenti che devono presentare le dichiarazioni Imu. La lista è lunga e il tempo a disposizione è poco. Il termine è fissato per la fine del mese, ma le notizie che arrivano dal Parlamento sono incoraggianti. Un emendamento al decreto sugli enti locali, approvato alla Camera e in commissione al Senato, prevede un rinvio della scadenza al prossimo 3 febbraio (più precisamente il 4, perché il 3 cade di domenica). A farlo presente sono stati ieri l’assessore ai tributi Massimo Filippello e il dirigente del settore Marco Scorrano.

Gli esclusi. Non sono obbligati a presentare le dichiarazioni i proprietari delle abitazioni principali e tutti i contribuenti che non godono di riduzioni dell’imposta e devono calcolare la tassa da pagare con l’aliquota massima del 10,25 per mille.

Chi deve presentarla. L’elenco è lungo. Si parte dagli immobili per i quali il Comune ha deliberato una riduzione delle aliquote, escluse ovviamente le abitazioni principali. Ci sono, però, dei casi particolari. Ad esempio, le dichiarazioni devono essere presentate per gli immobili adibiti ad abitazioni principali gravati da mutuo ipotecario e reddito Isee del proprietario non superiore a 30.500 euro, nonché le case possedute da nuclei familiari, con reddito complessivo Isee non superiore a 20.000 euro, nei quali sia presente una persona disabile con diritto di accompagnamento. La lista prosegue con le case affittate a canone concordato; immobili concessi in comodato gratuito dal proprietario ai parenti di primo grado in linea retta; negozi e botteghe utilizzati dai proprietari per la loro attività; gli studi professionali, categoria A/10; cinema e teatri; immobili di coop edilizie utilizzati come abitazioni e le case Ater; fabbricati rurali; quelli di interesse storico; immobili dichiarati inagibili o che hanno perso, oppure acquistato, il diritto all’esenzione; terreni agricoli divenuti fabbricabili.

Sanzioni previste. Sono pesantissime le sanzioni previste per coloro che non rispetteranno l’obbligo della dichiarazione Imu. Innanzitutto, i contribuenti perderanno il diritto agli sconti previsti dal Comune. Questo significa che l’imposta verrà ricalcolata dagli uffici con l’aliquota massima del 10,25 per mille. Poi ci sono le multe, che vanno dal 100 al 200 per cento del tributo dovuto. La sanzione verrà ridotta a un terzo se, entro il termine per ricorrere alle Commissioni tributarie, il contribuente pagherà tributo e multa. Se, invece, la dichiarazione è infedele, la sanzione varierà dal 50 al 100 per cento della maggiore imposta. Si pagheranno da 51 a 258 euro, infine, per le violazioni riguardanti la mancata esibizione o trasmissione di atti.

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