In Abruzzo 462 scomparsi: «Sbagliato aspettare 48 ore» 

Firmato un protocollo d’intesa tra l’Associazione italiana giovani avvocati e Penelope, che assiste le famiglie: «Chi sparisce, deve essere cercato subito»

PESCARA. Nella regione dei 462 scomparsi in 43 anni, il protocollo d’intesa tra Aiga, l’Associazione italiana giovani avvocati, e Penelope, l’associazione nazionale delle famiglie e degli amici delle persone scomparse, vuole incidere sul piano normativo nazionale.
Tra i punti dell’accordo, firmato ieri, in occasione dell’incontro che si è tenuto nel tribunale di Pescara, intitolato "Sulle tracce delle persone scomparse entro le prime 48 ore", anche il sottolineare come non esista alcuna disposizione legislativa che fissi il limite minimo di 48 ore, prima di dare il via alle ricerche delle persone scomparse.
«Ecco, non c’è una legge che stabilisca questo», ha fatto notare Antonio La Scala, presidente nazionale di Penelope, «ma si tratta di una prassi. Noi vogliamo fare conoscere a tutti che le ricerche devono essere immediate. In caso di scomparsa, inoltre, la denuncia deve essere immediata. Nove italiani su dieci non lo sanno e nel 90 per cento dei casi», ha ricordato La Scala, che è avvocato, «quando si agisce subito, il caso si risolve».
Una sorta di interscambio, dunque, quello di ieri, nella firma del protocollo, di informazioni e notizie, tra le due associazioni, sul fenomeno delle scomparse. Sia sotto il profilo della conoscenza sia sotto quello della formazione. Con delle proposte per colmare delle «lacune», come le ha definite il presidente nazionale di Penelope. «Come si fa a definire», si è chiesto La Scala, «"allontanamento volontario" l’allontanamento di quelle persone non in grado di intendere e volere? Va sostituito con le parole “mancato rientro”. Tutti noi ci allontaniamo da casa, per andare a lavorare, per andare a ballare eccetera. Il problema sorge quando non c’è il rientro in casa».
Così facendo, ha spiegato La Scala, la disciplina «sarebbe equiparabile al sequestro di persona, che è un reato permanente e farebbe in modo che il fascicolo resti aperto, facendo sì che lo scomparso lo si continui a cercare». Un problema, quello degli scomparsi mai tornati, che in Abruzzo, dal 1974, fino a oggi, ha toccato la cifra di 462 persone, ha fatto notare Annalisa Loconsole, presidente di Penelope Abruzzo.
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