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In Comune calano i seggi e aumentano i gruppi

Sono 13 su un totale di 32 consiglieri. A Vasto dopo 5 mesi già tre dimissioni e moltiplicazione di sigle

CHIETI. Meno consiglieri ma non meno gruppi consiliari. Tra la prima consiliatura di Umberto Di Primio e la seconda, il numero dei membri del Consiglio comunale scende da 40 a 32 ma il vecchio vizio di crearsi un gruppo consiliare “su misura” rimane. Secondo il classico schema della polverizzazione partitica in voga in Italia. Nel 2010 il Di Primio 1 parte con 9 gruppi consiliari, 5 di maggioranza e 4 di opposizione. Nel 2015 il Di Primo bis, nonostante gli 8 consiglieri in meno a causa della riforma entrata nel frattempo in vigore, riprende con 11 gruppi che, strada facendo, crescono sino 13. Ben presto, infatti, dal Nuovo centrodestra (il partito del sindaco, anche se non si sa fino a quando), deluso da aspettative non corrisposte, si stacca il consigliere Diego Costantini. Dalla lista civica di centrodestra Identità Teatina, invece, Marco Di Paolo ha deciso di portare in Consiglio un partito che prima non c’era, Fratelli d’Italia. Sia Costantini che Di Paolo sono rimasti da soli a fare i capigruppo di se stessi. Entrambi, in maniera più o meno convinta, sostengono la maggioranza, insieme alla civica Noi Domani (due consiglieri), al plotone di Forza Italia (7 consiglieri capitanati da Stefano Rispoli), a Identità Teatina (tre consiglieri), a Ncd (tre membri) e all’Udc (tre consiglieri capeggiati da Mario De Lio che si ritrovano attorno all’ex sindaco democristiano Andrea Buracchio) partito considerato la stampella centrista della coalizione e ora dato in fibrillazione. All’opposizione ci sono i due consiglieri dei 5 Stelle, i quattro del Partito democratico, i tre della civica Chieti per Chieti e uno a testa per Giustizia Sociale (l’ideatore del movimento civico Bruno Di Paolo), Centro Democratico (con la giovane Renata Sablone) e L’Altra Chieti (con il punto di riferimento della sinistra teatina, Enrico Raimondi). Uno schieramento, quello di minoranza, mai apparso così poco omogeneo, con i 5 Stelle impegnati ad allontanarsi tanto dal centrodestra che dal centrosinistra, la sinistra a marcare la differenza con il Pd e l’ex vice sindaco Di Paolo a portare avanti la sua linea. In pratica una passeggiata per Di Primio, che deve vedersela invece con lo scoglio dell’opposizione interna rappresentato dal blocco forzista.

A Vasto forse va anche peggio. Tre dimissioni nel giro di appena cinque mesi e un numero spropositato di gruppi. E' variegata la geografia politica all'interno del consiglio comunale dove sta per fare il suo ingresso un nuovo esponente del Movimento 5 stelle, Marco Gallo, primo dei non eletti della lista. Sostituirà Ludovica Cieri (candidata sindaca alle ultime elezioni comunali) che si è dimessa nei giorni scorsi per ragioni interne al Movimento. Si tratta della terza dimissione in ordine cronologico: prima della Cieri avevano lasciato lo scranno Massimo Desiati, candidato sindaco del centrodestra (che ha perso le elezioni per 123 voti) e Giuseppe Tagliente (Unione per Vasto). Per quanto riguarda la mappa dei partiti la maggioranza di centrosinistra conta al suo interno cinque gruppi (Pd, Si per Vasto, Filo comune, Avanti Vasto, Città Virtuosa) , mentre l'opposizione consiliare è frammentata in otto gruppi: Progetto per Vasto, Fratelli d'Italia, Vasto 2016, Unione per Vasto, Il Nuovo Faro, Forza Italia, Movimento 5 stelle e Gruppo misto nato dopo l'uscita di Alessandro D'Elisa da Progetto per Vasto. (a.i, a.b.)