Inchiesta sul dragaggio, via al processo a Pescara

Qunidici imputati nel procedimento per l'appalto e la gestione dei lavori nel 2011

PESCARA. Accolta la richiesta di prescrizione per tre imputati, respinta l'eccezione di incompetenza territoriale, avanzata dalla difesa di uno degli imputati accusati di corruzione e respinte alcune eccezioni delle difese in merito all'ammissione delle parti civili. È quanto ha deciso questa mattina, a Pescara, il presidente del tribunale collegiale Rossana Villani, nell'ambito del procedimento che ruota attorno all'appalto e alla gestione del dragaggio del porto canale cittadino nel 2011.

Quindici gli imputati, accusati a vario titolo, dal pm della Procura distrettuale antimafia dell'Aquila Simona Ciccarelli, di turbativa d'asta, corruzione, smaltimento illecito di rifiuti, falso, truffa e altri illeciti in materia ambientale: Luigi Minenza, in qualità di responsabile unico e progettista del procedimento per il dragaggio del porto di Pescara; Luca e Nicola Nicolaj, rispettivamente legale rappresentante e responsabile tecnico della prima ditta aggiudicataria Nicolaj Srl; Pierre Henri Catteau, Francesco Paolo Pesce e Davide Mosca, rispettivamente procuratore, responsabile di cantiere e dipendente della ditta belga Dec-Nv, che doveva trattare i fanghi; Candeloro Di Sabatino, Artesiano D'Attilio e Cristian Ventura, rispettivamente amministratore delegato, presidente del Cda e responsabile dell'impianto di Moscufo (Pescara) della Euro Piemme Srl; Andrea Nuccitelli, amministratore della ditta Nuccitelli Giacomo e Andrea Snc; Antonello Mancini della Nicolaj Srl e Franco De Lutiis della Marzoli Trans Srl. Escono di scena, invece, grazie alla prescrizione, gli autisti dei mezzi della Soget Gianluca Giansante e Luciano Colombaro, e della Ecologica Anzuca Srl Sabino Cannone, che erano accusati di attività illecite in materia di rifiuti.

L'inchiesta fu avviata dalla Procura di Pescara in seguito al rinvenimento di sedimenti estratti dalle acque del porto che risultavano contaminati con sostanze nocive, giudicate dagli inquirenti incompatibili con lo sversamento a mare. L'ipotesi del reato di traffico illecito di rifiuti implicò dunque il trasferimento del fascicolo all'Antimafia aquilana, che passò al vaglio il primo, il secondo e il terzo lotto dell'appalto sul dragaggio. È così che sotto la lente dell'accusa sono finiti gli amministratori, i dipendenti e gli autisti dei mezzi di una serie di aziende, che avrebbero abbandonato i rifiuti in modo incontrollato nei siti della ditta Euro Piemme Srl a Moscufo (Pescara) e a Collecorvino (Pescara).

Gli esponenti della Nicolaj Srl e della Euro Piemme Srl, inoltre, sono accusati dai pm di avere «conseguito un ingiusto profitto ravvisabile nel risparmio di 250 mila euro del costo necessario per il regolare smaltimento di 2.362 tonnellate di rifiuto filter cake» e di avere «organizzato un'attività continuativa consistente in traffico illecito di rifiuti, realizzando presso i siti di Euro Piemme di Moscufo e Collecorvino una discarica abusiva».

L'episodio di corruzione chiama invece in causa il progettista e responsabile unico del procedimento per i lavori del dragaggio Luigi Minenza, inviato a Pescara nel 2011 dal provveditorato alle Opere pubbliche interregionale. Minenza - secondo l'accusa - avrebbe «ricevuto dai Nicolaj una mazzetta di 2 mila euro per ottenere un positivo interessamento di Minenza e il sostanziale asservimento della funzione pubblica esercitata agli interessi della ditta Nicolaj e l'adozione di atti favorevoli». A giudizio del pm, «quel danaro sarebbe servito per evitare che la rappresentazione della Capitaneria di porto, del peggioramento della situazione inerente la navigabilità nell'area della darsena commerciale, potesse indurre il provveditore Donato Carlea all'adozione di provvedimenti sfavorevoli alla ditta esecutrice dei lavori».

Proprio la difesa di Minenza, questa mattina, si è vista respingere dal giudice l'eccezione di incompetenza territoriale e la contestuale richiesta di spostamento del processo ad Avezzano (L'Aquila). Il giudice Villani ha inoltre respinto le eccezioni delle difese rispetto alla costituzione di parte civile del Comune di Collecorvino (Pescara) e di circa 120 armatori e lavoratori della marineria pescarese. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 14 febbraio.