Indagini sulle mense Due i menu sott’accusa 

Scandalo dei malori a scuola, lavoratrici in assemblea per la tutela del posto E un gruppo di genitori si costituisce in comitato: «Vogliamo vigilare sul servizio»

PESCARA. Martedì 29 maggio e giovedì 31 maggio. Sarebbero i menu serviti a scuola in queste due date quelli finiti, per esclusione, sotto la lente di ingrandimento degli investigatori impegnati nelle indagini per i malori di oltre 200 bambini delle scuole pescaresi. Indagini complesse su cui stanno lavorando i carabinieri forestali e i carabinieri del Nas che, con l’Istituto superiore della sanità, sono impegnati a raccogliere e a incrociare dati e testimonianze sulle presenze e sulle assenze dei bambini che a Piano T e nelle altre varie scuole di Pescara hanno riempito l’ospedale civile nel giro di pochissimi giorni a cavallo tra maggio e giugno. Un’indagine legata a doppio filo all’esito delle analisi dell’Istituto zooprofilattico dove a ritmo serratissimo sono al lavoro i tecnici per individuare, sull’enorme quantità di materiale sequestrato dai Nas nei centri cottura pescaresi, il batterio Campylobacter trovato nelle feci degli oltre 200 bambini ricoverati per le gastroenteriti.
Intanto un gruppo di genitori si è costituito in comitato raccogliendo rappresentanti nella scuola di Piano T, di via Cavour, di San Donato, Colle Pineta, Largo Madonna e alla Virgilio, con un hashtag e una pagina Facebook dal titolo “Noi a mensa” su cui è possibile chiedere di aderire. «Un comitato di volontari», spiega il presidente Claudio Cretarola, «fatto da genitori decisi a vigilare sempre meglio e sempre di più nelle mense cittadine». La vice presidente è Michela Di Iulio, Amedeo Petrilli il segretario, Gabriele Celiberti il tesoriere oltre a cinque consiglieri. «Vogliamo avere maggiori diritti di controllo sulla mensa», dice Cretarola che sottolinea anche: «Non vogliamo fare la guerra a nessuno, ma solo occuparci della salute dei nostri figli. Siamo per risolvere i problemi con l’ausilio di tutti enti preposti».
Si sono sentite messe sotto accusa, però, le lavoratrici assunte nell’appalto mense delle scuole di Pescara. Riunite in assemblea nella sede della Cigil fanno sapere in una nota a firma delle lavoratrici Cir Food e Bioristoro e delle organizzazioni sindacali Filcams Cgil e UIltucs Uil: «Tra cuoche e addette sono circa 150 che lavorano per le mense delle scuole di Pescara in appalto da oltre 20/25 anni. Donne che hanno letto in silenzio tutto il chiacchierare sul loro modo di lavorare e su probabili responsabilità fino ad oggi non riscontrate e che si sono rese disponibili ai controlli sanitari richiesti. Dipendenti di quelle imprese che se il Comune deciderà di mettere alla porta resteranno in appalto e per le quali chiediamo la massima tutela. Ci preoccupa che questo parlar male del servizio, in funzione da oltre 20 anni, possa depotenziarlo con un calo delle iscrizioni e incidere negativamente sull’occupazione. Chiediamo la tutela dei posti di lavoro e un maggiore controllo su tutta la filiera dell’appalto da tutti i soggetti competenti». (s.d.l.)