«Industriali minacciati da estorsioni e usura»

Il nuovo presidente Angelucci propone un osservatorio per difendere le aziende

PESCARA. Mauro Angelucci, manager di 43 anni, nato a Torre de’ Passeri ma residente a Pescara, è il nuovo presidente dell’Unione industriali. E’ stato eletto ieri pomeriggio dall’assemblea generale dei soci. Prende il posto di Pierluigi Francini. In questa sua prima intervista come responsabile dell’associazione, che conta 366 aziende, parla di infrastrutture, fisco e del prg, che rischia di bloccare l’economia. Ma anche di estorsione e usura ai danni delle imprese locali. Due fenomeni che finora avevano interessato solo attività commerciali e cittadini, ma non le aziende.

Presidente Angelucci, c’è un passaggio nella sua relazione che salta agli occhi. Lei parla di usura ed estorsione che stanno interessando la nostra regione.
«Sì, da qualche anno questi fenomeni interessano anche le attività produttive del nostro territorio. Per questo io propongo l’istituzione di un osservatorio che raccolga questi casi per poi denunciarli. Quello che ci interessa è la prevenzione. Ma questo osservatorio dovrà coinvolgere anche altre associazioni».

Cioè?
«E’ arrivato il momento di condividere le nostre idee con tutti gli attori del mondo dell’economia. Mi riferisco alle associazioni di categoria degli artigiani, dei commercianti, dell’agricoltura, dei consumatori e della cooperazione, dei sindacati, del sistema bancario e della Camera di commercio. Mi attiverò per creare un forum permanente dell’economia per portare al centro l’impresa e le sue risorse umane, come motore dello sviluppo e catalizzatore di investimenti per la crescita del territorio».

Ma il territorio sta crescendo. L’ultimo rapporto sull’economia dell’ente camerale dice che la nave, cioè il sistema produttivo, va a gonfie vele.
«L’economia sta andando bene, ma noi dobbiamo guardare al futuro. I progetti sono fermi e questo rischia di bloccare tutto».

Di quali progetti parla?
«Mi riferisco all’edilizia, agli accordi di programma che sono bloccati. Guardi che se i costruttori non lavorano, si ferma tutta l’economia del territorio. La ricchezza la creano gli imprenditori, ma chi investe deve avere certezze. In una situazione del genere gli investimenti non vengono attirati».

Significa che il prg così non va?
«Indubbiamente, il piano regolatore è da rivedere».

In compenso il sindaco, Luciano D’Alfonso, ha dato il via a una valanga di opere pubbliche anche con l’aiuto di imprenditori mecenati.
«Qui la gente si scandalizza nel vedere imprenditori benefattori. Si pensa subito al dolo. Ma non è così. Ci sono industriali che vogliono bene al territorio in cui vivono e fanno delle donazioni per migliorarlo. Questo succede in diverse zone d’Italia».

E del sistema delle infrastrutture cosa ne pensa?
«Prima di pensare a nuovi investimenti, dobbiamo completare le opere già in cantiere. Abbiamo il problema dell’interporto, cui manca il cosiddetto ultimo miglio per essere terminato. Qualcuno vorrebbe realizzare un aeroporto ex novo ed è pazzesco. Quello che abbiamo va bene, basta realizzare il progetto di allungamento della pista. Anche il porto è da completare: è stato deciso che deve avere una vocazione turistica, allora si segua questa strada. Anche il settore alberghiero è deficitario. Le imprese risentono di tutto questo».

Il sindaco ha detto che vorrebbe aiutare il sistema produttivo a crescere.
«Vogliamo delle proposte concrete e su quelle siamo pronti a discutere. Abbiamo un sistema tributario che grava pesantemente sulle aziende. Ad esempio, i soldi incassati con l’Irap potrebbero essere utilizzati per la ricerca, la formazione e la competitività».

Qual è il suo primo obiettivo da neo presidente?
«La realizzazione di un ente fiera che contribuisca ai processi di sviluppo e internazionalizzazione delle imprese. Pescara è una bellissima città e ha tanto da offrire».