«Infermieri, promozioni illegali da 9 anni»

Denuncia della Fials: nominati senza concorso trenta coordinatori inutili, danno da 100 mila euro per la Asl. Due esposti

PESCARA. L’esposto alla procura regionale della Corte dei Conti dell’Aquila è stato già mandato: c’è scritto che da 9 anni, alla Asl di Pescara, i primari e i dirigenti ignorano le direttive e continuano a nominare coordinatori degli infermieri, i cosiddetti coordinatori facenti funzione che grazie all’incarico affidato per lettera e senza concorso si ritrovano sulla busta paga un’indennità di 139 euro al mese in più.

«In base ai nostri calcoli, i danni per la Asl si aggirano intorno ai 100 mila euro», dice il segretario provinciale del sindacato Fials, Gabriele Pasqualone, «adesso, visto che nessuno si decide a intervenire nonostante le nostre ripetute segnalazioni, presenteremo anche una denuncia alla procura di Pescara perché, secondo noi, ci sono risvolti penali. È una vergogna: a fronte di 50 coordinatori previsti e avallati dalla Regione Abruzzo, alla Asl, se ne contano ancora quasi 80. E pensare», dice Pasqualone, «che c’è anche chi coordina se stesso, come accade all’ambulatorio urologico dell’ospedale di Penne, perché è l’unico infermiere in servizio». La Fials chiede: «La Asl revochi gli incarichi e si attivi per recuperare, dai responsabili, le somme pagate».

I primi, nel 2004, a vietare le nomine fiduciarie degli infermieri sono stati l’allora e ancora oggi direttore sanitario, Fernando Guarino, e l’ex direttore amministrativo Gerardo Galasso: «Allo scopo di evitare inutili quanto spiacevoli disservizi, si diffidano primari e dirigenti dal voler affidare incarichi di coordinamento. Eventuali inosservanze comporteranno l’addebito contabile e amministrativo di ogni successiva rivendicazione». Nel 2006, un’altra presa di posizione dell’allora direttore sanitario Filippo Di Sabatino: «Stanno pervenendo note dei direttori medici nelle quali si affidano incarichi di coordinamento all’interno dei reparti. Si informa che non è possibile conferire gli incarichi». Nel 2010 è stato ancora Guarino a ordinare di «non affidare nuovi incarichi». Anche il direttore generale Claudio D’Amario è stato costretto a intervenire con una lettera di due pagine del 22 aprile scorso: «Si ribadisce che non può essere conferito, da parte dei dirigenti, alcun incarico di coordinamento (neppure “temporaneamente”, “di fatto”, “escludendone il riconoscimento economico”) mediante semplice individuazione, ancorché in forma scritta. Si torna a sottolineare che eventuali inosservanze del divieto comporteranno l’addebito contabile e amministrativo al primario/dirigente che ha affidato l’incarico». L’ultimo atto è del 23 agosto scorso con Guarino che, all’ennesima richiesta della Fials, ha risposto: «La Asl ha avviato attività finalizzate alla ricognizione delle posizioni di coordinamento onde procedere al consequenziale riordino». Ma per la Fials il tempo è scaduto: «Tutti sanno di questo sperpero non autorizzato ma nessuno interviene. Ne sono a conoscenza anche gli altri sindacati, anche più rappresentativi di noi, ma nessuno alza la voce. Ci chiediamo perché». Secondo Pasqualone, le nomine dei coordinatori degli infermieri sono fiduciarie e senza selezioni pubbliche: «Sono stati scelti senza concorso e ci risulta che non tutti abbiamo i requisiti necessari, a partire dal master universitario in coordinamento infermieristico. Il documento di D’Amario è chiaro: gli incarichi non si possono affidare e i primari e i dirigenti devono risponderne personalmente. Purtroppo, è un doppio danno: sotto l’aspetto economico, per i 139 euro mensili dell’indennità, e per l’aspetto lavorativo, perché i coordinatori sono esclusi dai turni di notte e in sostanza non fanno gli infermieri aumentando così la carenza di personale. Ora, la Asl deve intervenire nei confronti di una dirigenza indisciplinata che continua a utilizzare personale senza le procedure di legge».

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