SALUTE

Influenza, 26mila gli ammalati: Abruzzo al primo posto / IL VADEMECUM

Il report del Ministero: l’incidenza del virus cala ovunque tranne che da noi e in Sardegna

PESCARA. Il 2024 comincia con un primato non invidiabile: l’Abruzzo svetta nella classifica nazionale dei casi di influenza. Sono attualmente oltre 26mila i malati. E di questi 2.351 appartengono alla fascia d’età da 0 a 4 anni, la più colpita; 3.251 dai 5 ai 14 anni; 15.722 dai 16 ai 64 anni e infine 4.822 tra gli over 65. Il primo rapporto dell’anno del ministero della Salute fornisce dati rassicuranti per tutte le regioni ad eccezione della nostra e della Sardegna.
IL REPORT
«Raggiunto il picco di incidenza di sindromi simil-influenzali in Italia nell’ultima settimana del 2023 con un valore di 18,3 casi per mille assistiti. Nella prima settimana del 2024 si osserva, infatti, un netto calo dell’incidenza che è pari a 16,5 casi per mille assistiti». Così si legge nel bollettino settimanale. «L’incidenza è in netta diminuzione nelle fasce di età pediatriche e maggiormente nei bambini al di sotto dei cinque anni in cui l’incidenza è pari a 33,6 casi per mille assistiti (47,2 nella settimana precedente), stabile negli adulti e anziani. Tutte le Regioni, tra quelle che hanno attivato la sorveglianza, registrano un livello di incidenza in calo. Solo in due casi la soglia di intensità resta “molto alta”: Abruzzo e Sardegna».
I GRANDI NUMERI
Nella prima settimana del 2024, i casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, sono circa 971.000, per un totale di circa 7.800.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza. Il valore dell’incidenza totale, come si diceva, è pari a 16,5 casi per mille assistiti.
In Abruzzo però è del 21,23 per mille con picchi da prima posizione del 55,31 nella fascia 0-4 anni; 29,98 da 5 a 14 anni e 15,01 per gli over 65 anni. Mentre il 19,71 per mille dai 15 a 64 anni ci pone al quarto posto.
IL METODO
La sorveglianza epidemiologica RespiVirNet è coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) in collaborazione con il Ministero della Salute. La rete si avvale del contributo dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, dei referenti presso le Asl e le Regioni e dei laboratori di riferimento regionale per i virus respiratori.
IL VADEMECUM
1)Tempo di incubazione: per l’influenza la sua durata media è di due giorni ed è quel tempo che trascorre tra il momento della comparsa dei primi sintomi e il precedente momento del contagio generalmente procurato da goccioline di saliva che il soggetto contagiante può spargere nell’ambiente con gli starnuti, con i colpi di tosse, ma anche attraverso contatti ravvicinati.
2)I sintomi: brividi e febbre che aumenta repentinamente, fino a portarsi anche oltre i 39°C. Mal di gola e disfonia, con voce rauca e possibile impedimento nel deglutire. Dolori assortiti di tipo articolare e muscolare, diffusi praticamente ovunque.
E ancora: spossatezza invalidante, tale da far sentire senza forze. Tosse secca, abbaiante, talvolta soffocante, con fastidioso prurito tra gola e naso che gocciola come un rubinetto. Bruciore agli occhi e lacrimazione. Mal di testa associato a senso di testa vuota, sonno disturbato, perdita di appetito, turbe dell’umore. Disagi intestinali con nausea, turbe digestive, frequentemente crampi addominali, diarrea.
3) Quanto dura: la manifestazione acuta dell’influenza si autolimita, nel senso che si spegne da sola nell’arco temporale di qualche giorno (mediamente meno di una settimana), semmai lasciando strascichi come tosse di varia intensità e sensazione di precaria forma fisica, perduranti anche per alcune settimane. Tuttavia, i tempi di risoluzione dell’infezione respiratoria causata dalla sindrome influenzale sono suscettibili di ampie fluttuazioni dipendenti, oltre che dalla tipologia degli agenti responsabile dell’infezione, anche e soprattutto dall’età della persona colpita, dalle sue complessive condizioni di salute, dai livelli di efficienza del suo sistema immunitario.
4)Le possibili complicazioni: le più frequenti sono rappresentate da polmoniti, otiti, rino-sinusiti o, comunque, da un peggioramento di quadri clinici pre-esistenti.
Con il progredire dell’età, aumenta la probabilità di complicanze che diventano ancora più temibili in concomitanza di patologie croniche a carico dell’apparato cardiovascolare o respiratorio o renale o nervoso.
5)Le cure: liquidi, da assumere in abbondanza per favorire un’adeguata idratazione. Ricorrere a farmaci sintomatici del tipo anti-infiammatori/antifebbrili per attenuare i mal di testa, i dolori articolari, il malessere generale.
Per quanto riguarda gli antibiotici, visto che questi non curano l’influenza, possono essere prescritti ai soggetti più a rischio per prevenire eventuali sovrainfezioni batteriche, e dopo aver sentito un medico e comunque solo nel caso in cui i sintomi dell’influenza non dovessero passare o nei casi in cui dopo un’apparente guarigione, dovesse manifestarsi un ritorno di febbre e tosse produttiva.
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