Inquinamento del mare sparito in 48 ore

Le nuove analisi indicano una riduzione dei colibatteri in via Galilei, ma i divieti di balneazione restano

PESCARA. Il tratto di mare all’altezza di via Galilei è tornato improvvisamente pulito. Le ultime analisi suppletive dell’Arta hanno evidenziato un consistente abbassamento dell’inquinamento. I valori dei colibatteri, schizzati alle stelle negli esami resi noti appena 48 ore fa, sono sorprendentemente scesi al di sotto dei limiti di sicurezza. Ma i divieti di balneazione (foto Giampiero Lattanzio) non si possono ancora togliere.

Le analisi effettuate dall’Arta, su campioni d’acqua prelevati solo all’altezza di via Galilei giovedì scorso, hanno indicato la presenza di 222 unità di escherichia coli per cento millilitri d’acqua, contro il limite fissato dalla legge di 500 e 71 unità di enterococchi per cento millilitri d’acqua, contro il tetto da non superare di 200. Sempre giovedì scorso, l’Arta aveva reso note altre analisi, effettuate su campioni prelevati il 14 giugno scorso, in cui si risultavano ben 831 unità di escherichia coli e 260 di enterococchi.

Ha espresso soddisfazione il vice sindaco Enzo Del Vecchio. «I livelli sono ora nella norma e, dunque, conformi alla balneazione», ha commentato, «abbiamo sempre avuto fiducia nel lavoro degli enti scientifici, come siamo convinti che l’azione delle istituzioni, in primis il Comune, in atto lungo il fiume per migliorare la balneabilità sia la via da continuare». Il vice sindaco ha attribuito alle condizioni meteo questo improvviso miglioramento delle analisi. «Prendiamo atto», ha osservato, «di come il dato rifletta condizioni meteo che influiscono in negativo e in positivo sulla conformità alla balneazione, è così storicamente». «Nel corso della prossima settimana», ha concluso, «valuteremo con Arta e Regione le iniziative da intraprendere».

Due settimane fa, era intervenuto in proposito il direttore tecnico dell’Arta Giovanni Damiani per spiegare, dal punto di vista scientifico, questi cambiamenti improvvisi delle condizioni di salute del mare. «Il fenomeno», aveva detto, «è riconducibile all’estrema variabilità di ciò che avviene nell’ambiente. Nel caso specifico, sono sei i fattori in gioco. Il fiume, avendo acque leggere, scivola sopra le acque marine più dense spandendosi attorno all’area di foce. A seconda della velocità della corrente, si produce una diversa distribuzione delle acque fluviali in mare». «Il rimescolamento con quelle marine», aveva sottolineato Damiani, «è lento con il mare calmo, mentre è favorito dal moto ondoso. La diffusione delle acque fluviali, inoltre, dipende dalla direzione e intensità del vento e dalle correnti marine. In caso di pioggia, si verifica un incremento dell’inquinamento dovuto agli scaricatori di piena collocati lungo i sistemi fognari e presso i depuratori».©RIPRODUZIONE RISERVATA