Insigne: voglio la A con il Pescara

Il bomber: "Non penso al Napoli, Zeman mi sta facendo crescere tanto"

PESCARA. Il gallo del Pescara è lui. Infilza, sbeffeggia e balla. Lorenzo Insigne ha continuato il suo show anche a Bari, stavolta con un'esultanza tutta particolare. Due gol e due balletti mimando il galletto, simbolo del Bari. La piccola peste non guarda in faccia a nessuno e con la sfrontatezza del 20enne infierisce sui suoi avversari. Li punisce e poi festeggia a modo suo.
Addirittura al San Nicola a pochi minuti dalla fine stava per mettere a segno la tripletta, saltando il portiere con una specie di "cucchiaio", prendensosi anche il rimprovero di alcuni giocatori baresi.

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«Mi volevano picchiare? No, mi hanno solo detto non fare il fenomeno e pensare solo a fare gol. Io ho risposto che non mi sento un fenomeno e volevo solo buttarla dentro. Ho provato la giocata, ma non chiamatemi fenomeno».
Lorenzo il Magnifico scherza, ma gode per la sua doppietta con la prima rete degna di Leo Messi. «Magari come lui. Ho solo provato la giocata ed è andata bene. Sono molto contento». Sguscia tra microfoni e taccuini il piccolo erede di Lavezzi, che corre ad abbracciare mamma e papà arrivati da Napoli. Si rifugia in un piccolo angolo della maestosa sala stampa del San Nicola scortato da uno dei suoi procuratori. Abbraccia il papà Carmine, che gonfia il petto quando tutti i cronisti pugliesi gli fanno i complimenti.
La grande notte del piccolo napoletano è finita così, ma è solo la prima di una lunghissima serie.
«Se continuiamo così speriamo di arrivare lontano, perché siamo un grande gruppo e nessuno si monta la testa». Insigne è sicuro: «Se facciamo le cose che dice il mister possiamo sempre giocare su questi livelli, sono certo». Sale a quota 6 gol nella classifica marcatori, iniziando a dichiarare guerra ai suoi compagni di squadra Immobile e Sansovini.
«Ma no, non c'è competizione con i miei compagni. L'importante è vincere. La cosa fondamentale sono i tre punti con il Pescara. Io non ho obiettivi nella classifica marcatori. Spero di giocare bene, poi se faccio gol tanto di guadagnato».
Il Napoli è pronto per riprenderlo, ma prima vorrebbe prendere la serie A con il Pescara. «Spero di andare in A con il Pescara, poi vediamo l'anno prossimo cosa succederà. Adesso non voglio pensare al Napoli. Sto facendo bene qui e se giochiamo in questo modo possiamo andare lontani. Zeman mi sta facendo crescere parecchio, lo ringrazio per tutto quello che mi sta insegnando».
Il bomberino biancazzurro, però, continua ad attirare l'interesse di valanghe di società. Il Napoli lo ha blindato fino al 2016, ma i tifosi del Pescara hanno il terrore che il fenomeno partenopeo possa lasciare l'Abruzzo tra pochi mesi. Il suo agente Fabio Andreotti qualche giorno fa ha tranquillizzato i dirigenti pescaresi. Insigne non si muoverà fino a giugno, ma tra pochi giorni l'entourage del giocatore e il ds napoletano Riccardo Bigon si incontreranno per capire gli scenari futuri.
Sul 20enne di Frattamaggiore ci sono le sirene di Roma, Fiorentina, ma anche Inter e Juventus hanno chiesto informazioni. Il Pescara se lo gode anche se il presidente Peppe De Cecco spera di poter convincere il Napoli a lasciarlo in riva all'Adriatico anche per il prossimo anno.
La primavera è lontana, i campionati si decidono in quel periodo. Pescara è pronta per strappare l'oscar come miglior squadra non favorita, magari prendendo anche la statuetta della promozione in serie A. Con il galletto Insigne tutto è possibile.

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