Intesa tra Alessandrini e 2 sindaci per gestire il territorio

PESCARA. Non basta la Nuova Pescara con la fusione tra capoluogo adriatico, Montesilvano e Spoltore. Sì, invece, a un patto tra i sindaci di tutta l’area metropolitana per sviluppare insieme alcune...

PESCARA. Non basta la Nuova Pescara con la fusione tra capoluogo adriatico, Montesilvano e Spoltore. Sì, invece, a un patto tra i sindaci di tutta l’area metropolitana per sviluppare insieme alcune politiche sinergiche e programmi per la cosiddetta area vasta. È questo, in sintesi, il motivo dell’incontro che si è svolto ieri tra il candidato sindaco del centrosinistra Marco Alessandrini e i primi cittadini di Spoltore Luciano Di Lorito e di Città Sant’Angelo Gabriele Florindi. Dall’incontro, cui avrebbero dovuto partecipare anche i sindaci di Francavilla e Ortona, è nato una sorta di impegno nel segno dell’area metropolitana allargata ad un confine più ampio di quello pescarese. «Non sono particolarmente favorevole al quesito referendario sulla Nuova Pescara», ha spiegato Alessandrini, «perché non credo valga a risolvere i problemi dell’area vasta, che è più ampia, abbraccia tutto il territorio sino ad Ortona e Città Sant’Angelo. Siamo consapevoli della necessità di coordinare interventi infrastrutturali relativi alla mobilità e del fatto che dobbiamo essere in grado di fare rete e servizi alla cittadinanza di quest’area». «Ad esempio, nel settore rifiuti», ha proseguito, «per la gestione dei rifiuti si impiegano 23 milioni di euro del bilancio del Comune e questo servizio va razionalizzato al meglio. Servono strategie comuni, perché il territorio è un bene, un valore e deve diventare anche un brand. Domani (oggi, ndr) all’incontro con il sindaco di Milano Giuliano Pisapia lavoreremo per fare inserire Pescara nel circuito nazionale delle città in cui si svolgeranno eventi legati all’Expo 2015. Il senso dell’incontro di oggi con i sindaci dell’area metropolitana vasta è quello di riconvocare i cittadini, speriamo a brevissimo, nelle competenti sedi istituzionali per fare rete e superare il vizio italico del campanile: se ognuno facesse un piccolo passo indietro, potremmo fare, tutti insieme, un grande passo in avanti». «Sicurezza, problemi sociali e viabilità sono i primi argomenti da mettere in campo», ha fatto presente Di Lorito, «dobbiamo arrivare ad una serie di razionalizzazioni in grado di generare delle economie ed efficienza nei servizi».

Secondo Florindi, quindi, «si deve fare un ragionamento molto più ampio e vasto di un confine a tre città».(a.ben.)

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