Investite da una fiammata Gravi due donne ustionate 

Stavano preparando la salsa di pomodoro. Ferita anche la proprietaria di casa

CARPINETO DELLA NORA. Una fuga di gas, una fiammata, una piccola esplosione. In pochi secondi un giorno di lavoro in casa, per confezionare le tradizionali bottiglie di salsa di pomodoro, si è trasformato in una disgrazia per tre donne di Carpineto della Nora, due delle quali sono rimaste ustionate e sono state ricoverate a Brindisi e a Napoli, dopo un primo trasferimento negli ospedali della zona. La terza, invece, è ricoverata a Chieti. Illesa una quarta donna, che si era allontanata da poco per lavare dei pomodori ed era in compagnia di un bimbo: anche lui si è salvato.
Sull’accertamento delle cause dell’incidente stanno lavorando i vigili del fuoco, arrivati in contrada “Versante al bosco” nel giro di pochissimi minuti dopo essere partiti dal comando provinciale di Pescara e dal distaccamento di Alanno. Con loro, sul posto, anche il personale del 118, i carabinieri della compagnia di Penne e i carabinieri forestali del paese. Tutto sarebbe accaduto per una fuga di gas dal bruciatore che le tre donne stavano utilizzando per preparare e la salsa di pomodoro. Una procedura lunga e articolata tipica di questo periodo, probabilmente già seguita mille volte in quegli spazi, attigui all’ex ristorante La Roccia. Una specie di rito che si tramanda di generazione in generazione, a Carpineto come in tutto l’Abruzzo e in altre regioni.
Sono le 9.10 quando nel garage dell’abitazione si sviluppano una fiammata e una piccola esplosione, provocate con ogni probabilità da una fuga di gas dal bruciatore, alimentato da una rete locale. Le donne vengono investite dalla fiammata: tutte e tre restano ferite. Sono madre e figlia e una vicina di casa mentre l’altra figlia della proprietaria dell’abitazione, che è uscita dal locale con il nipote, si accorge della fiammata e a sente le urla delle altre, come racconterà lei stessa. Lancia subito l’allarme al 118 che fa sollevare immediatamente l’elicottero e nel giro di pochissimo arriva a Carpineto. L’edificio viene raggiunto anche dai mezzi e dal funzionario tecnico dei vigili del fuoco (intervenuto pure con l’elicottero) che provvedono a chiudere il gas e mettere in sicurezza la zona, sezionando gli impianti e verificando che non ci siano situazioni di pericolo. Il loro lavoro, però, non è ultimato.
Nello stesso tempo il personale del 118 si occupa delle donne. Quella più grave è una 61enne, A.B., vicina di casa della proprietaria dell’abitazione. Ha riportato ustioni di secondo grado sul 60 per cento del corpo e dopo essere stata trasportata all’ospedale di Pescara in elicottero viene trasferita a Brindisi, nel centro per ustionati. Le altre due vengono portate all’ospedale di Chieti. La più anziana, A.S., 68enne, proprietaria di casa, resta al Santissimo Annunziata in condizioni non gravi mentre per la figlia, C.P., 46enne, è indispensabile il ricovero al Cardarelli di Napoli: ha ustioni di secondo grado sul 50 per cento del corpo.
Per i carabinieri, coordinati dal maggiore Alessandro Albano, prendono il via gli accertamenti per ricostruire i fatti e capire se ci sono eventuali responsabilità. Ma è verosimile che l’indicente sia il frutto di una negligenza e che tutto sia accaduto per via della manopola del gas lasciata inavvertitamente aperta: poi, al momento dell’accensione del bruciatore, si sarebbe sviluppata la fiammata.
Nel giro di pochi minuti nella struttura si sono precipitati i vicini e anche il sindaco Donatella Rosini. «È stato un incidente», commenta, «e la nostra piccola comunità (meno di 700 persone) si è stretta attorno ai protagonisti» di questa disgrazia. Da Rosini arrivano i ringraziamenti «sentiti» a chi ha soccorso le ferite. «Si parla spesso delle comunità interne come posti difficilmente raggiungibili in caso di emergenza. E invece ogni volta che c’è stato bisogno, l’intervento da noi è stato tempestivo. Ed encomiabile».
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