Ito: il Calice è ridotto male, va rottamato

L’architetto giapponese nella sede della Clax Italia decreta la morte della sua opera e annuncia un altro progetto a maggio

PESCARA. La città di Pescara non rivedrà più lo sfortunato Calice, finito in frantumi dopo appena 64 giorni dalla sua inaugurazione. L’opera, chiamata anche con il nome originale inglese Huge wine glass, rimarrà a Pomezia e finirà, molto probabilmente, in qualche discarica di rifiuti speciali. A decretarne la sua morte è stato proprio colui che l’ha creata, Toyo Ito.

Ieri il celebre architetto giapponese, all’indomani della sua visita a Pescara, si è recato a Pomezia, nella sede dello stabilimento della Clax Italia che aveva realizzato materialmente il manufatto, per verificare le condizioni del Calice rotto e scegliere se riportarlo a Pescara o lasciarlo lì. E il verdetto è stato negativo. In compenso, Toyo Ito ha promesso che entro il prossimo maggio, presenterà il progetto di una nuova opera per la città.

Il sopralluogo nella cittadina industriale alle porte di Roma, al capezzale del Calice, è avvenuto nel pomeriggio. Hanno accompagnato l’architetto il sindaco Marco Alessandrini, l’assessore Paola Marchegiani, il dirigente del Comune Tommaso Vespasiano. Ito, una volta entrato nel deposito dell’azienda dove è conservato lo Huge wine glass dal 17 settembre 2013, è rimasto stupito per le drammatiche condizioni in cui versa la sua opera, protetta da una gabbia arrugginita per evitare lo sfaldamento totale. L’ultima volta che l’aveva vista era la notte del 14 dicembre del 2008, all’inaugurazione in piazza Salotto e allora il Calice era un capolavoro. L’artista e il sindaco hanno chiesto ai tecnici della Clax Italia quanto sarebbe costato recuperare quel parallelepipedo in polimetilmetacrilato, oppure sezionarlo per poterlo esporre a pezzi. Ma la spesa sarebbe stata troppo elevata, inoltre non sarebbe stata garantita la sicurezza dei visitatori. Per questi motivi, Toyo Ito ha preso la decisione, seppure sofferta, di rottamare l’opera costata 1,1 milioni di euro. Dopo questa scelta attesa da ben nove anni, ora resta da risolvere la questione del contenzioso decennale che vede contrapposti, da una parte, Comune, Caripe e Ito, e dall’altra, la Clax accusata di non aver prodotto il manufatto a regola d’arte. Gli avvocati stanno lavorando per arrivare a una transazione, in vista dell’udienza in tribunale fissata per venerdì prossimo 20 gennaio. Per chiudere la partita, potrebbe essere la Clax a realizzare il progetto di una nuova opera che Ito presenterà entro quattro mesi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA