Lorenzo Jovanotti

VELENI SUL BEACH PARTY

Jova contro gli ecologisti. La replica: offese pesanti 

Per l’artista, il mondo ambientalista è «più inquinato della fogna di Nuova Delhi». L’ex direttore Arta e Italia Nostra: fa i concerti sulla sabbia, invece che negli stadi

MONTESILVANO. Jovanotti l'"ambientalista" spara a zero contro gli ambientalisti e questi replicano stizziti al cantante romano che sabato sarà sulle rive di Montesilvano per presentare il suo show nella città di Dean Martin. L'ideatore del Jova beach party scrive sui social che non si sarebbe mai aspettato che «il mondo ambientalista fosse così pieno di veleni, divisioni, inimicizie, improvvisazione, cialtroneria, narcisista, in un continuo tentativo di mettersi in evidenza gettando discredito su tutto e su tutti, diffondendo notizie false».
Jovanotti, che per diffondere le sue idee ambientaliste ha chiesto aiuto al Wwf (« grande organizzazione storica che non cerca visibilità a ogni costo, ma opera sul campo»), poi si scaglia contro quelle bassezze incontrollate della rete, per spiegare il suo livore: «Hanno detto che abbiamo abbattuto alberi, sterminato colonie di uccelli, spianato dune incontaminate, costruito eliporti, disorientato fenicotteri, prosciugato stagni, gettato napalm sulle piantagioni di canna da zucchero del sud-est asiatico, trivellato il mare». Quindi l’affondo: «Il mondo dell’ambientalismo è più inquinato della scarico della fogna di Nuova Delhi». Apriti cielo. Le considerazioni di rilevanza nazionale del Cherubini si riflettono in ambito locale. E se a tre giorni dal Jova beach party di Montesilvano, ancora mancava una nota polemica sull'evento più atteso dell'estate cittadina, eccola servita.

Giovanni Damiani e Mimmo Valente

Apre le danze, sempre sui social, Giovanni Damiani, ex direttore Arta, che fa notare a Jovanotti come, in fondo, tutte le fogne del mondo sono uguali: «La composizione chimica è simile a quella di qualsiasi altra città di grandi dimensioni, da Milano a New York». Azzarda, Damiani il motivo per cui il Jova è così «incazzato e scomposto»: «Le associazioni di protezione ambientale fanno volontariato, sono disinteressate, si autofinanziano e ci rimettono soldi di tasca propria. Invece, Cherubini-Jovanotti è interessato, e molto, dato che il biglietto per il suo evento lo fa pagare, per stare in piedi, 59,80 euro». E siccome sono attesi oltre «30 mila spettatori, fatevi i conti e capirete perché il signore è così incazzato e scomposto».
Sandro Lu Blues, dai social, ricorda che per preparare l'area «sono state sradicate le siepi». E Lillo Trovatello incalza: «A concerto finito fa ripiantare il verde?» La sparizione delle siepi ha fatto piacere ai romantici («così si vede il mare») ma agli ambientalisti nostrani ha fatto venire l'orticaria.
Mimmo Valente, presidente di Italia Nostra Pescara: «Jovanotti ci ha offeso pesantemente, con gli incassi stellari che fa, paghi il ripristino delle siepi prima di andarsene e sia più umile e moderato». Perché finora «lui incassa e gli altri ci rimettono». Gli altri chi? «Dagli imprenditori all'amministrazione comunale che ha autorizzato l'evento, ma che va cercando sponsor».
Jovanotti, secondo Valente, «si dichiara attento all'ambiente, ma poi fa i concerti sulla sabbia invece che negli stadi. A Montesilvano lo spettacolo è accanto alla pineta dove ci sono specie animali che nidificano e che verranno disturbate dai rumori del concerto».

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