L'Abruzzo interno ispiratore dell'arte di Escher

A Pescara i capolavori realizzati tra il 1928 e il 1935 durante i viaggi nella nostra regione

«L'Abruzzo di Maurits Cornelis Escher (1898-1972), un percorso nei luoghi dell'arte» è il titolo della mostra d'arte allestita dall'associazione culturale Culture Tracks e promossa dalla Fondazione PescarAbruzzo, fino al 26 giugno nella sala espositiva al primo piano della Maison des Arts in corso Umberto I a Pescara. L'esposizione presenta le opere che l'artista olandese M.C. Escher realizzò ispirandosi ai suoi viaggi in Abruzzo negli anni 1928-1935.

Inoltre, ci sono anche i suoi taccuini di viaggio, schizzi e disegni preparatori per le sue stampe. Sono esposte, ancora, le riproduzioni delle sue maggiori opere riguardanti l'Abruzzo, presenti nei più grandi musei del mondo, come spiega Katia Di Simone, presidente di Culture Tracks. Il materiale in esposizione proviene dagli archivi della Fondazione M.C. Escher di Baarn (Olanda) e da quelli del Gemeentemuseum, L'Aja (Olanda).

Escher visitò l'Abruzzo per tre volte tra il 1928 e il 1935. Durante la sua permanenza, affascinato dal paesaggio italiano, realizzò opere litografiche e xilografiche. Per un nordico, abituato alla visione di un orizzonte ampio e lineare, le ripide e scoscese montagne della nostra regione con i suoi paesini di pietra arroccati sulle montagne dovettero esercitare un fascino irresistibile.

Con l'intenzione di realizzare un libro illustrato sull'Abruzzo, Escher tornò nella inospitale zona interna della regione nella primavera del 1929. In una lettera al suo amico Bas Kist, prima di partire Escher scriveva: «Mi sono abituato a fare questo tipo di viaggi ogni primavera, mi restituiscono vigore nel corpo e nell'anima e poi raccolgo del materiale per i mesi successivi. Non conosco altra gioia che vagabondare per le colline e attraverso le valli, da paese a paese, sentire gli effetti della natura incontaminata». Il libro sull'Abruzzo non fu realizzato ma durante il viaggio dal 12 maggio al 10 giugno 1929, in compagnia dell'amico svizzero Haas Triverio, Escher realizzò 28 disegni.

«Realizzò molti disegni e uno di questi divenne la bellissima litografia Castrovalva che completò l'anno successivo», ricorda il suo amico biografo Bruno Ernst, intervistato dalla Culture Tracks, «Quando la guardavamo insieme Escher con una certa nostalgia nella voce mi raccontava: ho trascorso un intero giorno seduto in quella stretta strada di montagna. Sopra di me c'era la scuola e ho ascoltato con piacere le chiare voci dei bambini che cantavano i loro ritornelli» (M.C. Escher «Castrovalva», litografia 1928).

Durante i suoi lunghi viaggi in Abruzzo M.C. Escher raccolse schizzi, disegni e appunti di viaggio e catturò anche, con la sua macchinetta fotografica, i momenti più suggestivi del suo vagabondare a piedi, a dorso di un asino, con vettura postale, utilizzando tutti i mezzi a disposizione che il tempo poteva offrirgli. Prima di lasciare definitivamente l'Italia, nel 1935 Escher fece l'ultimo viaggio in Abruzzo per vivere ancora una volta il paesaggio, l'architettura e la gente, sue fonti di energia e ispirazione. Pur differenziandosi dai lavori della maturità la passione per i paesaggi sembra non interrompersi mai. Non appare casuale che il paesaggio montagnoso alle spalle di «Belvedere» del 1958 sia una puntuale ripresa di quelli abruzzesi (M.C. Escher "Belvedere", litografia 1958).

Orari dal martedì al sabato dalle 18 alle 20.
Ingresso libero.
Info 085 4219109, 347 7906812, 338 1238720.

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