«L’acqua nelle abitazioni non è stata contaminata»

Roccamorice, l’Arta rivela come avvengono i controlli degli acquedotti dopo il sequestro dei terreni contaminati da mercurio. Ma in paese continua l’allarme

ROCCAMORICE. Fonti dell'Agenzia regionale per la tutela dell'Ambiente (Arta) assicurano che ora l'acqua che sgorga dai rubinetti delle abitazioni a Roccamorice è sicura. La contaminazione da mercurio, verificatasi a cavallo dell'agosto 2014 e aprile 2015 per la rottura di un veturimetro nel serbatoio di accumulo, dopo tutte le manovre effettuate di ripulitura delle condotte, della sostituzione dei contatori, non c'è più.

Si può tornare alla vita normale. Del resto lo confermano le analisi effettuate dalla Asl sui campioni di acqua prelevata nei punti strategici della rete di distribuzione. Analisi approfondite e sofisticate: fino a poco tempo fa si usavano procedimenti spettrofotometrici, oggi il metodo è stato ancora integrato da sistemi di indagine di più recente applicazione, dunque un motivo in più per essere tranquilli. Ma in paese restano lo scetticismo e la paura. Tutti si sono informati circa la possibile permanenza del mercurio nelle condutture o nello stesso serbatoio di accumulo. Particelle microscopiche ripetono, come hanno appreso, i roccolani possono essere comunque rimaste intrappolate nelle giunture dei tubi, nelle concrezioni delle pareti interne delle tubazioni, e improvvisamente potrebbero rientrare in circolo ed arrivare ai punti di utilizzo.

La quasi totalità dei residenti non si fida, benché le assicurazioni ufficiali con dati alla mano. Erano ipotesi circolate anche quando si scoprì nel 2007 la contaminazione dell’acquedotto Giardino dai pozzi di Sant'Angelo, dovuto all'inquinamento delle falde della Val Pescara ad opera dei depositi inquinanti della discarica Tremonti di Bussi. Il dubbio è rimasto sebbene i risultati favorevoli delle analisi. In base a questo principio Domenico Pettinari del M5s e il gruppo di minoranza con Nicola Rosati e Salvatore Guercio, tempo fa chiesero la ricostruzione della rete di distribuzione dell'acqua. Il divieto di usarla oggi è vigente per le utenze dei non residenti, alle quali non si è potuto accedere per lo spurgo dei tubi e la sostituzione dei contatori.

Insomma lo stato di emergenza in paese continua. Si va nelle fontane del territorio a far rifornimento di acqua, c'è chi usa la minerale anche per cuocere la pasta. Risvolto preoccupante l'indagine della Forestale che ha accertato la presenza di mercurio, circa 223 volte maggiore alla quantità ammessa, in un terreno attiguo al serbatoio di distribuzione, circostanza che ha portato ad iscrivere nel registro degli indagati il sindaco Alessandro D'Ascanio e il direttore tecnico dell'Aca, gestore dell'acquedotto, Lorenzo Livello.

©RIPRODUZIONE RISERVATA