L’anno scorso con la Tares scoppiò il caos

PESCARA. I pescaresi si ricordano ancora come un incubo il pagamento della tassa sui rifiuti dell’anno scorso. La Tares, così si chiamava il famigerato tributo che costrinse migliaia di...

PESCARA. I pescaresi si ricordano ancora come un incubo il pagamento della tassa sui rifiuti dell’anno scorso. La Tares, così si chiamava il famigerato tributo che costrinse migliaia di contribuenti a mettersi in fila per correggere i bollettini sbagliati inviati dall’allora amministrazione comunale. Ogni importo venne calcolato dagli uffici sulla base di quattro componenti familiari, anche per i single e per le famiglie di sole due o tre persone. Così, i contribuenti furono costretti a recarsi all’ufficio Tributi del Comune, sopportando file interminabili, per modificare i bollettini. Dopodiché, altre file alle Poste per pagare. Quel tributo si rivelò un flop anche per il Comune, perché una parte dei contribuenti non versò la tassa sui rifiuti. Ancora oggi non sono entrati nelle casse del Comune ben 9 milioni di euro.