L'Arta: i fanghi del dragaggio del porto sono puliti

Il sequestro della draga e i lavori bloccati, Amicone rivela il risultato delle controanalisi le discordanze con i dati dei carabinieri del Noe: "Nei sedimenti non ci sono inquinanti"

PESCARA. La ripetizione delle analisi sui campioni di fanghi del dragaggio del porto di Pescara disposte dalla direzione dell'Arta dopo le discordanze con i risultati degli esami dei carabinieri del Noe hanno "conferma gli esiti precedentemente ottenuti dagli stessi laboratori dell'Arta". Lo rende l'Arta (Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente) con una nota. Secondo i carabinieri del Noe e secondo la procura distrettuale Antimafia dell'Aquila, i fanghi del porto contengono alte concentrazioni di pesticidi e non possono essere sversati in mare. Non è così per l'Arta: le analisi favorevoli, dice l'Arta, "sono anche sostanzialmente confermate dal laboratorio Arpa Marche di Ascoli Piceno, al quale l'Arta ha chiesto di esaminare gli stessi campioni, 2 dei 7 acquisiti dal Noe dei carabinieri per le indagini in corso. Si attende nel frattempo la risposta dell'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), alla quale", continua l'Arta, "il direttore generale dell'Agenzia, Mario Amicone, ha richiesto l'esecuzione di controanalisi sui campioni prelevati e custoditi dall'Arta e, se opportuno, di nuove analisi su ulteriori campioni da prelevare in situ". Non appena pronti i rapporti di prova, i dati saranno pubblicati sul sito www.artaabruzzo.it. "Esprimo soddisfazione", dichiara Amicone, "per la ribadita credibilità dell'Agenzia. Ringrazio inoltre dirigenti e tecnici che con orgoglio professionale e senso di responsabilità di fronte alle note conseguenze socio-economiche dello stop ai lavori di dragaggio del porto si sono prodigate con puntiglio nel ripetere in brevissimo tempo e con procedure differenti un lavoro già fatto, con risultati che l'Arta ritiene sufficienti a rasserenare tutto l'ambiente interessato".