L’Arta scrive alla procura: intervenite sulle antenne

San Silvestro, dopo le misurazioni e la scoperta dei limiti superati del doppio parte un atto che suona come una diffida: ora sono informati anche sindaco e Asl

PESCARA. «Si trasmette per quanto di competenza». Un modo per dire: intervenite. È lunga 6 righe, compresi i «distinti saluti», la lettera sulle antenne di San Silvestro che l’Arta ha inviato il 13 ottobre scorso alla procura di Pescara, al sindaco Pd Marco Alessandrini, al comandante della polizia municipale Carlo Maggitti e al dipartimento di Prevenzione della Asl. A firmare la lettera, a una settimana dall’ultimo controllo, è stata Luciana Di Croce, direttrice del distretto provinciale dell’Arta, l’ente pubblico che misura la qualità dell’acqua e dell’aria.

Limiti superati. Al centro della segnalazione c’è l’inquinamento elettromagnetico di San Silvestro, il quartiere disseminato di antenne fin dagli anni Cinquanta, da quando tra gli applausi è arrivato il primo ripetitore della Rai salutato come simbolo del progresso. Oggi, quei tralicci, con il passaggio dall’analogico al digitale terrestre, fanno ancora più paura. Sì perché, insieme alle 6 righe inviate «per quanto di competenza», le misurazioni eseguite dai tecnici dell’Arta hanno rilevato che i valori del campo elettromagnetico, cioè la potenza del segnale delle antenne, supera anche del doppio il massimo consentito: il 7 ottobre scorso, in via San Silvestro, l’Arta ha rilevato più di 12 volt/metro quando il limite è fissato a 6 e con una oscillazione del 20 per cento. Un dato, e non è l’unico, che attesta ancora una volta la pericolosità degli impianti radiotelevisivi. Impianti che, formalmente, sono ancora sotto sequestro nell’ambito di un’inchiesta del corpo forestale che affonda i suoi piedi nel 2008 e che si trascina lenta verso il dibattimento in tribunale. L’Arta ha informato procura, sindaco, comandante dei vigili urbani e Asl che a San Silvestro la situazione è sempre fuori controllo. Ma la misurazione, durata appena mezz’ora come attesta il verbale, è stata eseguita soltanto perché un residente, Mariano D’Andrea, l’ha richiesta all’Arta: l’agenzia non è intervenuta di propria iniziativa.

Due anni fa. Cosa che invece è accaduta nel 2012 anche se i risultati non stati resi pubblici. «Abbiamo scoperto», spiega D’Andrea, «che l’Arta nel 2012 ha eseguito misurazioni in diversi punti dell’abitato di San Silvestro e accertato vari superamenti dei limiti trasmettendo una relazione al Comune per i conseguenti provvedimenti. Come mai non è stata data notizia alla popolazione? Come mai non sono stati presi provvedimenti dal sindaco pro tempore, all’epoca Luigi Albore Mascia?».

«Abbassate il segnale». Una relazione, quella mandata due anni fa in Comune, con una conclusione disarmante: «È necessario che vengano eseguite nuovamente le operazioni di riduzione a conformità ai valori di campo elettrico determinati nella precedente riduzione a conformità del 2008», e cioè quando la potenza è stata abbassata proprio a causa dell’indagine della forestale.

I residenti: omissioni. Per quei provvedimenti, sollecitati dall’Arta e invocati dai residenti ma mai arrivati, D’Andrea parla di una catena di «omissioni»: «A San Silvestro colle da circa venti anni, secondi solo a Bussi, si consumano crimini tra i peggiori d’Italia in campo ambientale e sanitario e in termini di giustizia, per le dolose omertà a più livelli istituzionali che hanno permesso che i residenti fossero bombardati da onde elettromagnetiche aventi sempre valori superiori ai limiti di legge. Contro questo vergognoso e reiterato crimine di Stato», dice D’Andrea, «che si consuma impunemente a San Silvestro colle - paese dell’illegalità presenteremo presto circostanziate denunce, a partire da un esposto alla procura di Campobasso, organo competente a valutare l’operato della procura di Pescara». Dalle «omissioni» giudiziarie a quelle politiche e amministrative: «Come mai», si domanda D’Andrea, «la Regione Abruzzo, che ha competenza sui siti, non ha mai emanato i piani territoriali di coordinamento per la localizzazione degli impianti radio e tv? E la Provincia di Pescara? L’obbligo di emanare il piano provinciale sull’emittenza in coerenza con i piani nazionali di assegnazione delle frequenze non è stato rispettato».

©RIPRODUZIONE RISERVATA