l’intervista

L’economista Nino Galloni : «Questa idea può funzionare»

MONTESILVANO. Ospite fisso degli eventi Coemm, come egli stesso si definisce, è l’economista Nino Galloni intervenuto anche al raduno montesilvanese. L’ambizione di 1.500 euro al mese, secondo lei,...

MONTESILVANO. Ospite fisso degli eventi Coemm, come egli stesso si definisce, è l’economista Nino Galloni intervenuto anche al raduno montesilvanese.

L’ambizione di 1.500 euro al mese, secondo lei, è un traguardo fattibile?

Sì, soprattutto se è destinato a una determinata tipologia di acquisiti. Diventa, in qualche modo, come una moneta che circola. La creazione di moneta è a costo zero per le banche centrali e, indirettamente, per le grandi banche e gli operatori finanziari che prendono qualunque tipo di titolo, lo collateralizzano e ottengono in cambio denaro. Quindi se si riesce a emettere un’obbligazione, o titolo equivalente, che corrisponda a questo gruppo di persone che movimenteranno qualcosa sia come consumatori sia come produttori, tale obbligazione può essere raccolta da qualche istituto finanziario e monetizzata.

Come mai in così poco tempo tante persone hanno aderito al Coemm?

Perché c’è una grande domanda per questo tipo di iniziative. Il punto è che l’associazionismo e i partiti politici non si sono dimostrati non all’altezza delle aspettative della gente. Chiaro che se viene fuori qualcuno in grado di trovare una buona formula organizzativa si può ottenere questo tipo di risultato.

Da esperienze come questa può ripartire l’economia?

Per far ripartire l’economia ci sono diverse possibilità. Una è quella di riappropriarsi di una moneta nazionale per fare investimenti, welfare universale, ecc. Un’altra, è quella di valorizzare il territorio con immissione di monete locali, comunali, complementari, piattaforme finanziarie alternative, shadow banking e tutto quello che sta accadendo in Europa. La terza, è appoggiarsi su qualche istituzione finanziaria anche internazionale, come dice Sarlo, e ottenere risorse per mettere in movimento un meccanismo che, raggiunta una determinata massa critica, si autoalimenti. Sarlo è definito da molti un imbonitore.

Qual è il suo punto di vista in merito?

Ho ricevuto tante critiche, tanti allarmi, anche da miei amici più caro, perché il messaggio che sembra dare Sarlo è “ti darò 1500 euro al mese, ma intanto dammi un euro e poi si vedrà”, e può essere anche mal interpretato. Ma il tempo è galantuomo. La storia dimostrerà se sta facendo bene o no: da economista, posso dire che il suo ragionamento è praticabile. Basta che abbia la sponda di una qualche istituzione finanziaria. In alternativa c’è un ragionamento “moneta complementare” che può far decollare questo movimento e spingerlo verso mete successive. (a.l.)

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