L’ente ricorre a un incarico esterno anche per gli orti urbani

L’amministrazione comunale ha affidato un altro incarico esterno. Ha chiamato un professionista, l’architetto Barbara Nucci, per stilare uno studio di fattibilità sugli orti urbani. Il compenso...

L’amministrazione comunale ha affidato un altro incarico esterno. Ha chiamato un professionista, l’architetto Barbara Nucci, per stilare uno studio di fattibilità sugli orti urbani. Il compenso costerà in tutto 1.596 euro lordi alle casse dell’ente. Ma era proprio necessario ricorrere a un professionista esterno? Il dirigente che ha redatto l’atto ritiene di sì. Stiamo parlando di un progetto per cui è prevista una spesa nel Piano annuale delle opere pubbliche di 200.000 euro. Progetto ritenuto necessario per il territorio. «A causa della contrazione delle risorse economiche disponibili cui gli enti locali devono far fronte», si legge nel provvedimento del dirigente, «la pianificazione della manutenzione urbana rappresenta oggi l’unica strategia possibile di un effettivo tentativo di controllo del degrado del territorio cittadino». «È in tale ambito», prosegue il documento, «che si colloca la trasformazione di porzioni di territorio in orti urbani, cioè aree interne al centro abitato da destinare alla coltivazione ortofrutticola, con l’obiettivo di permettere alla municipalità di incrementare la presenza di aree verdi, migliorando la qualità dell’ambiente, riducendo l’inquinamento, frenando il consumo di suolo e valorizzando il paesaggio attraverso le attività agricole». Da qui, la necessità di procedere alla redazione di uno studio di fattibilità. Studio che, evidentemente, il personale del Comune non è in grado di fare. Il dirigente responsabile avrebbe avviato un’indagine tra il personale interno proprio per verificare se ci fossero tecnici disponibili. Ma l’esito è stato negativo. Per questo si è deciso di ricorrere a un professionista esterno, senza gara. «Per importi stimati inferiori a 40.000 euro», fa presente infatti la determina dirigenziale, «è consentito l’affidamento diretto dell’incarico».