L’EX MANAGER, LA HONDA E “IL CENTRO”

Silvio Di Lorenzo, uno degli uomini più in vista dell'economia abruzzese, ha deciso di non ricandidarsi alla presidenza della Camera di Commercio di Chieti. È una scelta legittima quanto inevitabile, dopo che questo giornale aveva rivelato la gravità delle accuse che l'azienda di cui Di Lorenzo è stato a lungo il numero uno, la Honda Italia, gli ha rivolto con un atto di citazione depositato presso il tribunale delle Imprese dell'Aquila.

Spetterà ai magistrati decidere se il marchio giapponese ha diritto ad ottenere il maxi-risarcimento richiesto, pari a 10 milioni di euro. Ma a noi resta il retrogusto di un passaggio del comunicato di Di Lorenzo nel quale il manager parla di “una campagna mediatica” in atto, facendo poi riferimento a un quotidiano locale che è chiaramente “il Centro”. Noi non facciamo campagne contro o a favore di nessuno. Abbiamo ritenuto che fosse nostro dovere cercare di capire quali fossero i rilievi della Honda, dopo che la stessa azienda aveva fatto trapelare la notizia dell'avvio dell'azione risarcitoria.

Perché lo abbiamo fatto? Per sterile curiosità scandalistica? No, solo perché Di Lorenzo è il presidente di un’importante Camera di commercio, un ente che amministra milioni di euro derivanti dai contributi (obbligatori) che tutte le aziende con partita Iva devono pagare. Ed è pure al centro di iniziative meritorie, come il Campus dell'automotive, che drenerebbero milioni e milioni di euro di fondi pubblici. Tutto qui. I giornali, in un Paese libero, servono anche a questo: a noi sembra una cosa normale, altri ci vedono complotti che non esistono.

©RIPRODUZIONE RISERVATA