L’opposizione vara il suo bilancio

Provincia, dal consiglio emerge una nuova maggioranza. Testa: non mi dimetto

PESCARA. Lunedì notte, il consiglio provinciale ha finalmente approvato il bilancio di previsione. Ma non è quello voluto e stilato dall’amministrazione di centrodestra. Il documento contabile uscito fuori dall’aula è praticamente quello dell’opposizione. Opposizione che si è trasformata in una nuova maggioranza approvando modifiche e correzioni ai vari capitoli di spesa. Il risultato è stato un trasferimento di una parte dei fondi previsti per alcuni interventi nell’area vestina ai Comuni della Val Pescara. Sono stati anche tagliati i 700mila euro destinati dalla giunta all’istituto Misticoni-Bellisario.

Modifiche così incisive da far decidere al consigliere dell’Udc Gabriele Santucci di votare contro. Mentre un altro esponente della maggioranza, Francesco Cola di Rialzati Abruzzo, si è astenuto.

Il bilancio è passato con 13 voti favorevoli giunti dal Pdl, dal presidente Guerino Testa e poi dall’opposizione, cioè Idv, Centro democratico, Pd e l’indipendente Antonella Allegrino. Il paradosso, però, non è il voto del centrosinistra, che è riuscito a modificare il bilancio così come voleva, quanto il voto favorevole del centrodestra, che si è ritrovato un documento contabile in parte modificato. «Molti degli interventi da noi previsti sono comunque rimasti invariati», si è giustificato Testa, «l’aula ha anche approvato un ordine del giorno per destinare le risorse sottratte con gli emendamenti del centrosinistra all’area vestina e quindi a Carpineto, Civitella, Villa Celiera, il comprensorio della Piana del Voltigno e la strada provinciale Farindola-Rigopiano».

Testa ha poi messo in evidenza alcune voci fondamentali del bilancio da 89 milioni di euro, come i 23 milioni 800mila per la viabilità, 6 milioni 400mila per l’edilizia scolastica, 400mila per la piscina provinciale, 200mila per la biblioteca provinciale, 100mila per l’ex colonia Stella Maris, 262mila per l’ambiente. L’assessore Valter Cozzi si è detto soddisfatto per l’aumento dei fondi destinati al sociale.

Resta, tuttavia, la sconfitta politica. Il voto in aula ha dimostrato ancora una volta che Testa non ha più una maggioranza, almeno quella che era venuta fuori dalle elezioni. Ora dettano legge i partiti di opposizione che possono contare sul sostegno di transfughi usciti dalla coalizione di centrodestra. Nonostante le difficoltà, Testa ha detto di non aver mai pensato di dimettersi.

Canta vittoria per il risultato raggiunto in aula il capogruppo del Pd Antonio Di Marco. «Il lavoro portato avanti in questi 4 anni, affinché fosse possibile aumentare il consenso interno del gruppo di centrosinistra ha portato i suoi frutti. Ciò ha consentito di poter decidere il bilancio».(a.ben.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA