“L’orto dell’arte”, in mostra i giovani

Il Castello di Ortucchio ospita fino a settembre opere di talenti usciti dall’Accademia dell’Aquila

ORTUCCHIO. La crisi economica non ha risparmiato il mondo dell'arte. Mancano le risorse per finanziare attività di programmazione, nuove produzioni e approcci sperimentali. L'artista che intende portare avanti un progetto, difficilmente trova sostegno nelle istituzioni. Da qui la necessità, suggerisce Carla Subrizi, docente di Storia dell'arte alla Sapienza di Roma, di «creare tavoli di incontro, di progettazione e di collaborazione tra artisti». Un suggerimento di cui hanno fatto tesoro due docenti dell'Accademia delle Belle arti dell'Aquila, Lea Contestabile e Marcello Gallucci. Avvalendosi della collaborazione di un gruppo di ragazzi di Ortucchio, che hanno dato vita a un'associazione culturale, "Quelli di Archippe", i due docenti hanno organizzato una mostra, “L’orto dell’arte”, con la partecipazione di giovani artisti. Il Castello è diventato così un piccolo museo di arte contemporanea, che non ha nulla da invidiare al Macro o al Maxxi, di Roma. «Gli artisti», spiega Lea Contestabile, «a eccezione di Raul Rodriguez, sono stati tutti miei allievi, che negli anni si sono fatti valere. Alcuni, come Pierluigi Fracassi e Domenico Boffa, hanno partecipato alla Biennale di Venezia, altri come Carlo Nannicola e Pietro Pisano alla Triennale di Istanbul. Sono orgogliosa di loro. Rodriguez», aggiunge, «è un artista argentino, ancorato alle sue radici, che ha voluto portare a Ortucchio le problematiche della sua terra». La sua opera è incentrata sul dramma dei desaparecidos. La piazza a spirale siboleggia Plaza de Mayo di Buenos Aires, dove, durante la dittatura militare, le madri si radunavano a chiedere ragione della scomparsa dei loro cari. Alcuni artisti, come Pietro Pisano, Barbara Esposito, Pierluigi Fracassi e Carlo Nannicola, hanno realizzato le loro opere visitando il Castello. Il Mastio era una struttura lacustre. Le barche, prima del prosciugamento del lago, accedevano direttamente alla fortezza. «Mi è capitato», rivela Barbara Chiarilli, l'infaticabile presidente dell'associazione, «di assistere a un confronto serrato tra Fracassi e Nannicola, che li ha portati a una scelta condivisa. Col risultato di avere realizzato un capolavoro». La proiezione di una luna sulla parete della darsena; il riflesso della luce su del vetro prima intero e poi frammentato, che simula l'acqua, e uno sciabordio registrato sullo sfondo, creano un'atmosfera magica e suscitano emozioni. Miracolo dell'arte. La mostra utilizza prevalentemente il linguaggio video. «Tale scelta», spiega Contestabile, «si è resa necessaria per evitare agli artisti, residenti in altre regioni, di andare incontro a spese notevoli per il trasporto delle opere. Abbiamo dimostrato che anche in un piccolo centro si possono fare cose di qualità. La scelta del titolo della mostra vuole essere di buon auspicio: l'orto è il terreno fertile dove viene gettato il seme. Speriamo che quel seme germogli e dia dei frutti». Da Ortucchio ci arriva una lezione: programmare progetti artistici e sperimentare forme di cooperazione tra territorio e istituzioni è possibile. Anche se mancano le risorse. La mostra rimarrà aperta fino a settembre. Orari: 11,30-12,30; 16-19,30; 21,30- 23,30. Info: 349-8310916, quellidiarchippe@mail.com