«L’ospedale di Penne non si cancella»: la protesta arriva a Pescara 

In difesa del San Massimo, in circa 600 hanno sfilato fino alla Prefettura. Il sindaco di Penne Semproni: «Non abbiamo più fiducia, è solo l’inizio»

PESCARA. Striscioni, cori e tanta rabbia. Una mobilitazione di massa, ieri, per difendere l’ospedale San Massimo di Penne. Dalla stazione di Pescara, in piazza della Repubblica, passando per corso Vittorio Emanuele, fino ad arrivare dinanzi al Palazzo del Governo. Circa 600 persone, guidate dal comitato “Salviamo l'ospedale di Penne”, hanno manifestato e gridato la propria rabbia per un ospedale da preservare a tutti i costi, che rischia un ridimensionamento pesantissimo a seguito della riorganizzazione sanitaria decisa da Asl e Regione Abruzzo.
Insieme alle persone dell’area vestina hanno sfilato per Pescara anche i sindaci del territorio: presenti i primi cittadini e i rappresentanti dei Comuni di Penne, Elice, Collecorvino, Farindola, Loreto Aprutino, Vicoli, Carpineto, Civitella Casanova, Picciano, Bisenti e Arsita. Nonostante il caldo afoso, la giornata lavorativa e l’orario non semplicissimo, il popolo vestino ha risposto “presente” in difesa del proprio ospedale. «Non chiediamo di riavere un ospedale come era un tempo, ma sicuramente non possiamo non pretendere un presidio che abbia i principali servizi di assistenza: un pronto soccorso adeguato è capace di sopportare i codici rossi, una rianimazione e un numero di posti letto adeguati per sostenere le esigenze delle persone anziane», chiedono nel corso della protesta. «Siamo padri di famiglia che sfilano per tutelare un diritto fondamentale come il diritto alla salute. Non possiamo accettare lo smantellamento dell’ospedale di Penne, anche alla luce della difficile viabilità dell’area vestina», commenta il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, durante il corteo.

La gente vestina di certo è stufa, fiaccata da anni di tagli e di promesse non mantenute. Una volta arrivato davanti al palazzo della Prefettura, il serpentone di persone si è lamentato dell’assenza dell’assessore alla sanità regionale, Silvio Paolucci, e del presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso. Dal vertice con il prefetto Francesco Provolo, al quale hanno preso parte tutti i sindaci presenti con una delegazione del comitato di protesta, è venuto fuori un impegno: convocare quanto prima un nuovo incontro alla presenza del presidente D’Alfonso e dell’assessore Paolucci.
«L’ospedale di Penne non può essere cancellato. È talmente vitale per l’area vestina che non può subire un simile taglio. Anche noi di Collecorvino ne usufruiamo. È inconcepibile che in una provincia come Pescara ci sia un solo ospedale», la riflessione del sindaco di Collecorvino, Antonio Zaffiri.
Una protesta trasversale che ha visto la presenza di esponenti politici del Pd, Noi con Salvini, Rifondazione, Movimento Cinque stelle, tutti uniti nel chiedere che il presidio vestino continui a rappresentare un servizio di salvaguardia importante per la salute dei cittadini. Il destino del San Massimo è quello di diventare ospedale di area disagiata con una riduzione pesante di posti letto e reparti. Dagli attuali 85 ai 36 programmati dal riordino, con l'accorpamento dell'area medica.
«Finora le nostre proteste sono state limitate a Penne. Adesso però non abbiamo più fiducia. Questo è solo l'inizio della protesta. Siamo pronti anche ad andare al palazzo della Regione a L’Aquila. Sono contento che la protesta non è stata sostenuta solo dai sindaci dell’area vestina, ma anche da alcuni rappresentanti dei comuni del Teramano», sottolinea in ultimo il sindaco di Penne, Mario Semproni.
Il comprensorio vestino ha la necessità di avere rassicurazioni sul futuro della sanità locale. C’è bisogno di un ospedale capace di garantire l'assistenza emergenziale e che il territorio venga dotato di una rete stradale adeguata. Soccorrere codici rossi nei paesi dell'entroterra pedemontano vestino è davvero complicato, soprattutto nelle stagioni invernali, quando i disagi delle strade sono accentuati dalle avverse condizioni meteo.
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