La Brioni alla conquista del mercato cinese

L’azienda di Penne aprirà nuovi punti vendita anche in Malesia e a Hong Kong

PENNE. Dopo il ricambio del management, con l’uscita degli amministratori storici Lucio Marcotullio e Umberto Angeloni, la Brioni Roman Style punta alla crescita del marchio, considerato uno dei migliori nel portentoso mondo del lusso. Nella cabina di comando, attualmente, sono seduti tre giovani: il pennese Antonio Bianchini, Andrea Perrone e Antonella De Simone. Amministratori cresciuti nell’azienda. Rappresentano le famiglie-proprietarie dell’impero Brioni che nel 2006, secondo stime aziendali, registrerà un fatturato consolidato di 182 milioni di euro, con una crescita del dieci per cento.

Per approvare il bilancio, sfilerà il consiglio di amministrazione da poco rinnovato grazie all’ingresso di due rampolli delle famiglie proprietarie: la rientrante Marta Lupo (la figlia del regista Michele Lupo) e Francesco Perrone. E tra i progetti messi in cantiere dall’atelier sartoriale romano-pennese ci sono investimenti mirati a progetti espansionistici nei mercati emergenti: Cina, Russia ed Emirati Arabi. Tuttavia, il nuovo management ha programmato il potenziamento del brand anche in America, dove, agli inizi degli anni 50, Brioni ottenne riconoscimenti importanti che le spalancarono le porte del successo. Anche la Confindustria di Montezemolo guarda con molto interesse alle nuove strategie aziendali della Roman Style Spa, che considera una delle principali aziende tessili d’Italia. Oltre 1.200 dipendenti lavorano nel sito produttivo di Penne, situato in via Nazareno Fonticoli, il sarto pennese che nel 1945 insieme al commerciante romano Gaetano Savini mise in piedi la prima boutique col marchio Brioni, toponimo che proviene da un nome di un’isoletta presente a largo di Istria, meta dei Vip degli anni 30 e 40.

Oggi, la Roman Style vanta negozi monomarca in oltre 20 Paesi. Negli ultimi mesi sono stati inaugurati nuovi punti vendita in Russia, Dubai, India e Azerbaijan e nel corso dei prossimi mesi Brioni prevede l’apertura anche in Malesia, Kazakhstan, Hong Kong e Pechino. L’impero Brioni si allarga a macchia d’olio e almeno per il momento l’uscita repentina degli amministratori storici, Marcotullio e Angeloni, non sembra avere messo in difficoltà l’azienda romana-pennese. Anzi, gli affari Brioni continuano a volare e il futuro, secondo i proprietari, è roseo.