La cassazione: resta a Chieti il processo per la discarica di Bussi

Respinta la richiesta dei legali dei 19 imputati. Soddisfatto il Wwf Abruzzo: trasferirlo sarebbe stato un errore

PESCARA. Il processo a carico di 19 imputati, in gran parte dirigenti ed ex dirigenti della Montedison, per la cosiddetta discarica dei veleni di Bussi ( Pescara) continuerà ad essere celebrato dinanzi alla Corte d'Assise di Chieti. Lo ha deciso la Corte di Cassazione che ha esaminato ieri la richiesta di trasferimento presentata dai legali degli imputati e l'ha respinta, condannando i ricorrenti anche al pagamento delle spese processuali.

A renderlo noto è il legale del Wwf Italia, parte civile nel processo, l'avvocato Tommaso Navarra, che ha seguito l'udienza in Cassazione. «Finalmente - ha spiegato - si chiarisce un punto decisivo: vi era e vi è piena serenità di giudizio a Chieti e il processo può finalmente concludersi». Per il delegato regionale del Wwf Abruzzo, Luciano Di Tizio, «sarebbe stato errato trasferire altrove il processo allontanandolo dalla sua sede naturale. Il Wwf si augura a questo punto che le udienze in Corte d'Assise riprendano con il consueto ritmo per dare finalmente giustizia al territorio».

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