La dynasty pescarese, Teodoro mette in giunta la figlia di soli 19 anni

Gianni impone la figlia Veronica come nono membro della giunta Alessandrini. Si affaccia alla ribalta la seconda generazione della potente famiglia politica

PESCARA. Un colpo da teatro magistrale spalanca le porte dell’esecutivo all’ultima leva della famiglia Teodoro. Con un miscuglio sapiente di tattica politica e trasformismo l’ex consigliere comunale Gianni ricompatta l’alleanza con il centrosinistra e impone il nome della figlia Veronica, non ancora ventenne, nella rosa dei 9 assessori della giunta di Marco Alessandrini.

L’ultimo dei tre fratelli la spunta così nella trattativa con il neosindaco, cominciata all’indomani del ballottaggio, mantenendo inalterato il suo peso politico dopo vent’anni esatti trascorsi a fare l’ago della bilancia una volta a destra e una volta a sinistra. Differenze generazionali a parte, il posto da assessore e il relativo stipendio restano al sicuro tra le mura di casa, dove è possibile disegnare strategie senza scontentare gli oltre tremila cittadini di San Donato e dintorni, gli stessi che anche in questa tornata elettorale hanno scelto di farsi rappresentare da un membro della storica famiglia che dal 1994 ha sempre occupato gli scranni di Comune, Regione e consiglio di quartiere senza badare alla casacca o al colore dell’amministrazione. Veronica Teodoro, 19 anni (ne compirà 20 in agosto), è una studentessa fuori sede iscritta al primo anno di Giurisprudenza all’Alma mater di Bologna e in queste settimane si trova a Pescara per preparare gli esami universitari. Impegnata nel mondo del volontariato cattolico e attivista della Croce rossa, da ieri mattina è l’assessore più giovane d’Italia nei Comuni al di sopra dei 100 mila abitanti. «È una scelta nata nel solco della discontinuità», prova a spiegare Alessandrini sul palco del teatro Michetti, luogo scelto per la presentazione dell’esecutivo. E tra una battuta di spirito sulla tonalità accesa dello smalto della ragazza, una citazione letteraria e la richiesta di un fazzoletto per asciugarsi il sudore dal viso, il neosindaco aggiunge: «Veronica è la responsabile delle politiche sociali e giovanili della lista Teodoro, i suoi miti sono Falcone e Borsellino. Le chiederemo di trovare gli strumenti per coinvolgere i giovani nella vita politica e amministrativa». Ad applaudire la pupilla, in bella mostra davanti a flash e telecamere, l’euforico papà Gianni. L’esito delle urne non lo ha premiato con una poltrona in Regione, a breve dovrà lasciare il consiglio provinciale (ieri l’ultima seduta) e il sindaco gli ha negato il posto in Comune come assessore esterno, ma a conti fatti potrà consolarsi per il consolidamento del familismo. Suo fratello maggiore Piernicola, già presidente della circoscrizione Porta Nuova, è infatti arrivato primo nella Lista Teodoro-Scegli Pescara e siederà tra in consiglio comunale assieme al cugino Massimiliano Pignoli. Avversari politici e compagni di coalizione sono concordi nel dire che, da vent’anni, nel bene e nel male, i Teodoro non hanno mai sbagliato un colpo.

Tutto ha inizio nel 1994 quando Gianni entra in Comune come consigliere di Forza Italia (prima amministrazione di Carlo Pace), suo fratello Piernicola diventa presidente di quartiere a San Silvestro prima e Porta Nuova dopo e, nel 2000, anche Maurizio si accomoda in consiglio regionale. La prima spaccatura, interna al centrodestra, risale al congresso provinciale del 2001, quando i Teodoro incontrano l’opposizione di Giovanni Dell’Elce, che riesce a imporsi e ottenere il siluramento di Gianni. Succede così che, intascata la nomina a presidente Gtm, alle elezioni del 2003 si apparenta con Luciano D’Alfonso in opposizione a Carlo Masci, segnando il passaggio al centrosinistra e ottenendo il ruolo di vicesindaco dal 2003 al 2008. Anche Maurizio passa alla Margherita, ma viene sconfitto alle regionali del 2004. Gianni, invece, consolida il successo nella seconda breve amministrazione D’Alfonso, ma in seguito a una rottura tra i due nel 2009 presenta la Lista Teodoro in appoggio a Luigi Albore Mascia e ottiene l’assessorato ai Lavori pubblici. Quest’ultima intesa si rompe dopo poco, Gianni si dimette e la lista Teodoro passa all’opposizione.

«Ho ereditato la passione per la politica da mio padre», racconta la giovane Veronica Teodoro, «è stato lui, assieme al resto della lista, a propormi come assessore per portare avanti il cambiamento. Vivo a Bologna, ma adesso mi trovo qui per preparare gli esami. L’anno prossimo cercherò di conciliare gli impegni in Comune con lo studio. Non ho esperienza, ma mi piacerebbe assumere la delega alle Politiche giovanili perché ho 20 anni e chi meglio di me potrebbe occuparsene».

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