La giunta aggiusta il tiro sulle tasse: sconti sulla Tasi, salasso per le ville

La maggioranza pronta a correggere la manovra già approvata in giunta e in commissione Finanze I balneatori devono al Comune un milione per la Cosap. L’ente: con quei soldi potevamo ridurre i tributi

PESCARA. Quasi un milione di euro: a tanto è salito l’importo complessivo della Cosap (Canone per l’occupazione del suolo pubblico) che una ventina di balneatori dovrebbe versare al Comune. Si tratta di un contenzioso che va avanti da ben 11 anni e ancora non è terminato. Ma quei soldi all’ente avrebbero fatto veramente comodo, soprattutto in questo periodo in cui sono stati denunciati disavanzi e buchi in bilancio. Fonti dell’amministrazione fanno notare che quel milione di euro, se incassato, avrebbe consentito di ridurre le tasse che i pescaresi dovranno pagare a partire dal prossimo ottobre.

In proposito, proprio ieri la commissione Finanze si è riunita e ha approvato le nuove aliquote di Imu e Tasi. E mentre il centrodestra e il Movimento 5 Stelle si preparano a dare battaglia in consiglio, a partire da martedì prossimo, per bloccare la stangata sulle tasse, Pd e Sel stanno predisponendo un maxi emendamento per introdurre alcuni sconti per le categorie meno abbienti e un aumento dell’Imu per le case di lusso.

Correzioni alla manovra. Una parte della maggioranza sta lavorando per alleggerire la manovra contenente le nuove tasse. Si starebbero studiando delle detrazioni per la Tasi, compensate da un leggero aumento dell’aliquota dal 2,5 al 3 per mille, e delle agevolazioni sull’Imu per alcune categorie. Aumenterebbe, invece, da 4 al 6 per mille l’aliquota sulle abitazioni principali cosiddette di lusso. La novità è emersa ieri, durante i lavori della commissione Finanze.

Il voto in commissione. Primo via libera alla stangata su Imu e Tasi varata la scorsa settimana dalla giunta. Ieri mattina la commissione Finanze, presieduta da Giuseppe Bruno, al termine di una discussione piuttosto accesa, ha approvato la delibera contenente le aliquote quasi al massimo di Imu e Tasi. La votazione è terminata con 15 sì e 11 no. Hanno votato a favore Giuseppe Bruno (Liberali), Piero Giampietro, Emilio Longhi, Leila Kechoud (Pd), Ivano Martelli (Sel), Gabriella Lola Berardi (Pescara insieme). Hanno votato contro Marcello Antonelli e Vincenzo D’Incecco (Forza Italia), Guerino Testa (Ncd) ed Enrica Sabatini (M5S). Massimiliano Pignoli (Lista Teodoro), invece, ha abbandonato la seduta prima del voto. Durante il dibattito, Forza Italia, Ncd, M5S e Lista Teodoro hanno espresso la loro netta contrarietà all’aumento delle tasse. D’Incecco ha fatto anche un esempio per far capire quanto peserà la stangata sui cittadini. Una famiglia di 4 persone con un appartamento di proprietà in cui abita di 90 metri quadrati, nel 2012 pagava di Imu 220 euro, ora pagherà di Tasi 375 euro, con un aumento di 160 euro, cioè il 70 per cento in più.

I balneatori non pagano. Risalgono addirittura al 2002 le prime richieste di pagamento che il Comune aveva inviato a una ventina di balneatori per costringerli a pagare la Cosap per l’occupazione dei marciapiedi della riviera con tende, verande e gazebo. Ma i titolari delle concessioni che si trovano dalla Madonnina sino ad oltre piazza Primo maggio si sono sempre rifiuti di versare questa tassa, in quanto ritengono di aver già pagato sulle stesse aree occupate il canone di concessione demaniale. Così, è sorto un contenzioso che non accenna ancora a concludersi. I balneatori, dopo aver perso le battaglie davanti al tribunale di Pescara e alla Corte d’Appello, hanno deciso di tentare l’ultima carta presentando ricorso in Cassazione. Tuttavia, le sentenze in appello erano immediatamente esecutive e per questo l’Aipa aveva inviato, già alla fine del 2012, le richieste di pagamento relative ai canoni dal 2002 al 2008. Richieste rimaste sino ad oggi congelate, grazie all’intervento di alcuni esponenti della precedente maggioranza di centrodestra che avevano definito questa tassa, applicata ai balneatori, iniqua. Fatto sta che il Comune è ancora in attesa di veder entrare nelle sue casse quei soldi. Soldi che avrebbero consentito, secondo alcuni assessori, di poter ridurre il peso tributario sui cittadini-contribuenti.

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