La giunta fa festa per il Ponte nuovo inaugurato 2 volte

Posa della prima pietra di Alessandrini: i lavori da mercoledì Un anno fa la stessa cerimonia venne organizzata da Mascia

PESCARA. Il Ponte nuovo, l’asse che collegherà in futuro la parte nord della città, all’altezza di via Gran Sasso, con quella sud in via Lago di Campotosto, è una delle opere più importanti per la città degli ultimi anni. È talmente importante che l’avvio dei lavori è stato inaugurato ben due volte, per giunta con la benedizione dello stesso parroco. Ogni sindaco che arriva vuole accreditarsi quest’opera. La conferma ieri mattina, quando si è assistito a un deja vù. Sulla sponda del fiume Pescara, all’altezza di via Gran Sasso dove c’è un cantiere chiuso da circa un anno, si è svolta una cerimonia per la posa della prima pietra organizzata dal sindaco Marco Alessandrini. Forse, sarebbe meglio dire la seconda pietra, perché la prima era stata posizionata il 4 aprile dell’anno scorso dall’allora sindaco Luigi Albore Mascia. E a distanza di quasi un anno, con i lavori in realtà mai partiti, l’attuale primo cittadino ha ripetuto quello che è diventato ormai un rituale per l’avvio dei lavori di una grande opera, come quella del Ponte nuovo, destinata, come ha rimarcato ieri Alessandrini, a cambiare la viabilità di Pescara e a migliorare la vita dei cittadini. E non è stato cambiato nemmeno il prete per la benedizione ai lavori, che dovrebbero cominciare finalmente mercoledì prossimo. Don Francesco Santuccione, parroco della cattedrale di San Cetteo, si è trovato così, forse con un certo imbarazzo, a benedire lo stesso posto nel giro di un anno. Ma la cerimonia di ieri è stata diversa da quella che si è svolta nell’aprile 2014. Quella di un anno fa era stata sobria, con la presenza di pochi assessori, ora ex, di centrodestra. Ieri, invece, si è assistito a una festa, simile a quelle che organizzava l’ex sindaco Luciano D’Alfonso durante la sua amministrazione, tra il 2003 e il 2008. Non a caso, ieri mattina, come ospite d’onore c’era proprio D’Alfonso, più nella parte di sindaco di Pescara che di attuale presidente della Regione. Del resto la progettazione di questa opera, a detta del centrosinistra, sarebbe partita quando c’era lui alla guida di Pescara. E come tutte le sue cerimonie del passato non sono mancati la musica in sottofondo, un buffet, il brindisi, gli applausi e le strette di mano all’ospite d’onore, da parte di politici che non si vedevano in giro da tempo. Tra gli invitati, oltre ad assessori e consiglieri attuali, c’erano anche esponenti della vecchia giunta dell’ex sindaco, come Armando Mancini, Camillo Sulpizio e Moreno Di Pietrantonio. Si poteva notare, tra gli altri, anche un parlamentare, il deputato Antonio Castricone. Tra tanti esponenti di centrosinistra, anche uno di centrodestra, il consigliere di Ncd Massimo Pastore. E quando D’Alfonso ha preso la parola, ha espresso apprezzamenti proprio per un’esponente del Nuovo centrodestra, la senatrice Federica Chiavaroli, «una parlamentare che ha preso in simpatia le opere di Pescara», ha detto.

A ricordare i dettagli del futuro ponte, il sesto di Pescara, è stato il vice sindaco Enzo Del Vecchio, attribuendo la paternità dell’opera all’ex amministrazione D’Alfonso. «Da mercoledì qui ci saranno operai che si sporcheranno davvero le tute», ha affermato, «il progetto per essere approvato ha bisogno di copertura finanziaria e ciò avvenne con l’approvazione di una delibera nel 2008». La spesa per il futuro ponte carrabile e ciclo pedonale è di 13 milioni di euro, di cui 5 a carico dell’Anas, 5 coperti da fondi ministeriali, 2 da fondi Terna e il rimanente da finanziamenti comunali. Nessuno tuttavia ha parlato dell’iter travagliato del progetto inizialmente errato, rimasto a lungo bloccato a causa delle prescrizioni del Genio civile per la messa in sicurezza degli argini golenali.

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