La lotta dei residenti «D’estate impossibile aprire le finestre»

Dopo gli esposti, i cittadini lanciano un appello al Comune Martella: più controlli sul depuratore e bonifica dell’Ecoest

MONTESILVANO. Giacomo Martella abita in via Guadiana, zona Villa Carmine, da prima che arrivassero il depuratore e i liquami: «Fino all’inizio degli anni Ottanta, questa era una periferia di Montesilvano con le strade ancora sterrate», racconta Martella, «poi nel 1986 è stato costruito il depuratore». Oggi, però, via Tamigi non è più una strada di paese: i nuovi palazzi premono sul depuratore, sull’ex discarica di Villa Carmine, sul fiume Saline. A poco più di un centinaio di metri dalle vasche dei liquami, ci sono centinaia di appartamenti e migliaia di nuovi residenti.

Martella è uno dei 10 che, dal 2008, porta avanti una battaglia per l’aria pulita. Il primo esposto inviato in procura, all’Arta, alla Asl di Pescara e al Wwf riporta al 30 luglio del 2008 quando un gruppo di residenti ha raccontato: «Da circa 4-5 anni accade che ogni giorno, con inizio dalle 20 sino alle 23 circa, lungo l’area Vestina e in particolare sulla fascia della lungofiume Saline dove è ubicato il depuratore vi è un petulante, persistente e cattivo odore. Quello che lascia perplessi è che questi odori si propaghino esclusivamente nelle ore serali. Tali cattivi odori, forse, contengono anche sostanze chimiche allo stato gassoso perché molte volte si è verificato uno stato di lacrimazione e tosse improvvisa generale a carico di tutti i residenti e, soprattutto, di quelli che abitano a ridosso del depuratore». Il secondo esposto è del 10 giugno 2009: «Purtroppo, nonostante gli interventi effettuati, il problema non è risolto. Il disagio costringe noi cittadini a barricarci in casa per sfuggire al cattivo odore che crea anche problemi agli occhi e alla gola».

Martella racconta cosa è sucesso dopo le denunce: «Non sappiamo che fine abbiano fatto i nostri esposti», dice, «ci ha risposto solo la polizia provinciale: gli agenti sono venuti sotto le nostre case, ci hanno fatto domande e con loro abbiamo parlato anche del caso Ecoest con i fertilizzanti inquinati abbandonati nei capannoni del depuratori. Dell’Ecoest, la polizia provinciale ci ha detto di esserne a conoscenza». Ma i fertilizzanti tossici restano dove sono sempre stati fin dal 2008: nei capannoni e sul piazzale sporco di percolato, ma nessuno interviene.

Alle proteste dei residenti per il depuratore, ha risposto il Comune: l’assessore ai Lavori pubblici Feliciano D’Ignazio ha avviato incontri con il gestore Aca e, dalla prossima estate, dovrebbe partire un nuovo ciclo di lavorazione dei liquami per abbattere le esalazioni. «Ogni anno speriamo che i cattivi odori cessino», rivela Martella, «ma ci ritroviamo sempre a stare chiusi in casa. Abbiamo ascoltato tante promesse nelle campagne elettorali e poco è stato fatto. Ci auguriamo che il Comune mantenga i controlli sul depuratore e avvii la bonifica dell’Ecoest». (p.l.)

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