La procura: filovia senza autorizzazione della Regione

Il pm manda al dirigente Sorgi la relazione dei 2 consulenti «Manca la valutazione di impatto ambientale»

PESCARA. È firmato da un docente universitario esperto di trasporti e da un avvocato specializzato in diritto amministrativo il primo libro della procura di Pescara sulla filovia. Il rapporto dei 2 consulenti chiamati dal pm Valentina D’Agostino a scandagliare la grande opera da 31 milioni di euro con 191 pali piantati sulla strada parco tra Pescara e Montesilvano è in mano alla Regione Abruzzo: il prossimo 3 luglio alle 9, nella sede dell’Aquila, il comitato Via (Valutazione di impatto ambientale) dovrà esaminare il progetto contestato e finito al centro di 2 esposti, uno del consigliere regionale di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo e l’altro delle associazioni ambientaliste. È un passaggio chiave: finora, la filovia non è stata sottoposta a Via.

Relazione. La relazione dei consulenti della procura – Giulio Maternini, docente del dipartimento di Ingegneria civile, architettura e ambiente dell’università di Brescia e Francesco Gualandi, avvocato bolognese, gli stessi che hanno bocciato il Civis di Bologna – dice che la filovia non può sfuggire alla Via perché rientra nella categoria del «trasporto di massa a sede vincolata». Così, oggi, la filovia è senza l’autorizzazione madre.

Guida vincolata o no? Il peso delle parole è al centro dell’inchiesta della squadra mobile. In una lettera del 6 maggio 2008 alla direzione Ambiente della Regione Abruzzo, l’ex presidente Gtm Donato Renzetti rivela che la filovia è esclusa dalla Via: «La filovia è un sistema a guida libera ma ad alimentazione vincolata. Si è ritenuto non necessario procedere a Via in quanto non figura nella categoria sottoposta a tutela ambientale». La normativa, per Renzetti, «fa esclusivo riferimento ai sistemi di trasporto a guida vincolata (tramvie e metropolitane) e non richiama i sistemi filoviari». Renzetti, inoltre, riporta anche la definizione di filovia secondo il codice della strada: «Veicoli a motore elettrico non vincolati da rotaie e collegati a una linea aerea di contatto per l’alimentazione». Il filobus può circolare al di fuori della strada parco: «Tale peculiarità», precisa Renzetti, «conferisce massima flessibilità al sistema svincolandolo dalla linea di contatto».

Finanziamento a rischio. Ma per il fronte del no all’opera, la legge 211 del 1992, che finanzia anche la filovia, autorizza soltanto «sistemi di trasporto rapido di massa a guida vincolata» e non a «guida libera» come Renzetti definisce la filovia. In base al sito della Gtm www.filo-pe.it, la filovia è un veicolo «con guida vincolata immateriale». L’indagine è a un bivio: se la guida è vincolata, la Via non si può eludere; se la guida non è vincolata, il finanziamento è a rischio.

Acerbo accusa. «Un’opera come la filovia andava sottoposta a Via e non averlo fatto è stata una scelta di gravità inaudita», dice Acerbo, «una scelta ancor più grave se pensiamo che l’approvazione del progetto non è passata per i consigli comunali di Pescara e Montesilvano. Nell’esposto abbiamo segnalato criticità, oggetto anche di un intervento del Wwf alla Commissione europea. Io e le associazioni abbiamo chiesto la sospensione dei lavori per discutere questi temi ma ci siamo scontrati con il muro del centrodestra e del presidente Gtm Michele Russo».

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