La segretaria parla e scarica De Fanis

Zingariello chiede di essere interrogata e risponde per 2 ore: ero un’esecutrice dell’ex assessore. Il gip dispone per lei l'obbligo di dimora

PESCARA. Il gip del Tribunale di Pescara Mariacarla Sacco ha disposto l'obbligo di dimora per Lucia Zingariello, la segretaria dell'ex assessore regionale alla Cultura Luigi De Fanis, finita agli arresti domiciliari il 12 novembre scorso nell'ambito dell'operazione «Il Vate», relativa all'erogazione dei contributi regionali per l'organizzazione di eventi culturali. Ha rotto il silenzio, Lucia Zingariello, la segretaria dell’ex assessore regionale Luigi De Fanis che tre giorni fa aveva scelto di non rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari mentre ieri è tornata in procura per chiedere di essere interrogata di nuovo.

Per due ore la donna  ha vuotato il sacco, rispondendo alle domande del pm Giuseppe Bellelli, difendendosi dalle accuse di concussione, truffa e peculato e scaricando sul suo assessore: il suo ruolo, avrebbe detto Zingariello al pm accompagnata dall’avvocato Umberto Del Re, sarebbe stato quello di una mera esecutrice delle volontà di De Fanis. Non sarebbe stata una sua idea quella di usare la macchina della Regione per viaggi personali (è questa l’accusa di peculato) e non sarebbe stata sua l’iniziativa di chiedere una presunta tangente al musicista Andrea Mascitti, l’imprenditore di Orsogna dalla cui denuncia è scattata l’inchiesta che ha portato agli arresti ai domiciliari De Fanis e Zingariello, il fascicolo coordinato dal procuratore capo Federico De Siervo e le cui indagini sono state svolte dalla Forestale.

Se nell’ordinanza di custodia cautelare l’ex assessore e la segretaria erano stati dipinti come un duo affiatato, «complici» in quella richiesta di tangenti al musicista, nell’interrogatorio di ieri Zingariello ha preso le distanze dall’ex assessore regionale, riducendo le sue responsabilità e amplificando quelle dell’assessore per cui lavorava come segreteria.

Zingariello, intanto, avrebbe confermato di conoscere Mascitti, l’imprenditore che in questi mesi ha registrato e fotografato quasi ogni suo passo ma avrebbe poi aggiunto di non sapere della richiesta di tangenti, di non sapere che dietro quelle cifre intercettate dalla Forestate ci fossero richieste di soldi in cambio di contributi regionali per organizzare manifestazioni culturali.

A gestire i fondi da destinare alle manifestazioni sarebbe stato esclusivamente l’ex assessore, avrebbe detto ancora la donna, e sarebbe stato ancora De Fanis a gestire i contatti con Mascitti. E il ruolo di Zingariello? Quello di un’esecutrice degli ordini dell’ex assessore, avrebbe detto la donna allontanando così le accuse che le sono piombate addosso dal 12 novembre: concussione, truffa e peculato. Non avrebbe saputo, ha aggiunto, che i mille euro che l’ex assessore avrebbe dovuto ricevere erano una presunta tangente ma, anzi, avrebbe detto che quei soldi erano un regalo dell’ex assessore per lei.

Zingariello, 34 anni di Guardiagrele, ha risposto anche alle domande sui viaggi contestati e all’accusa di assenteismo, le ore lavorative trascorse non in Regione ma fuori dal posto di lavoro. Sarebbe stato ancora De Fanis, ha detto Zingariello, a organizzare i viaggi privati a Bologna e a Roma ma con la macchina della Regione e riguardo ai cartellini timbrati senza però essere sul posto di lavoro, Zingariello avrebbe detto di non essere stata l’unica. L’interrogatorio chiesto dalla segretaria è durato circa due ore, dalle 16 alle 18, nella giornata in cui il gip ha deciso che l’ex assessore deve restare ai domiciliari.

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