La Soprintendenza blocca la strage dei pini

Il Comune ferma i lavori e fa ricorso, viale Regina Margherita verrà riaperta

PESCARA. La strage dei pini in viale Regina Margherita si è fermata, almeno per ora. Ma a bloccare l’abbattimento degli alberi, definiti pericolosi, non è stato il presidio organizzato ieri dagli ambientalisti. È stata invece la Soprintendenza alle belle arti e al paesaggio d’Abruzzo che ha ordinato al Comune l’immediata sospensione del taglio delle piante. Finora ne sono state abbattute 6, su un totale di 19 segnalate come pericolose. Il provvedimento, arrivato come un fulmine a ciel sereno, è stato firmato dalla stessa responsabile della Soprintendenza Maria Giulia Picchione, già famosa a Pescara per aver bloccato altre opere, tra cui il Ponte del cielo, il nuovo stadio e il museo dell’imprenditore Venceslao Di Persio.

Stavolta, però, il Comune ha dichiarato guerra alla Soprintendente. Nel pomeriggio, il sindaco Marco Alessandrini ha annunciato che l’ente presenterà ricorso al Tar contro l’ordinanza. Nel frattempo tutti i lavori, compresi quelli per realizzazione della pista ciclabile, verranno sospesi e viale Regina Margherita verrà riaperta al traffico in attesa della decisione del Tar. Decisione che non arriverà prima di qualche settimana.

Stop alla strage dei pini. È stato il consigliere di Pescara futura, nonché coordinatore provinciale di Forza Italia, Carlo Masci a richiedere l’intervento della Soprintendenza. Masci, alle 6,14 di mattina, ha inviato un sms ad un funzionario dell’ente facendo presente ciò che stava accadendo già da lunedì scorso in viale Regina Margherita, conosciuta dai pescaresi anche come viale dei Pini. Alle 11,30, mentre era in corso il presidio degli ambientalisti per difendere gli alberi e bloccare il lavoro di abbattimento, alcuni ispettori della Soprintendenza si sono presentati sul posto per verificare le condizioni dei pini.

L’ordinanza blocca tutto. Poi, in mezz’ora, la Picchione ha firmato l’ordinanza con la quale ha bloccato tutto. La responsabile sostiene nel provvedimento, inviato anche al comando dei carabinieri, che il viale rientra tra i beni tutelati e che «gli interventi non sono stati sottoposti alla preventiva autorizzazione di questa Soprintendenza».

Da qui, la decisione di sospendere i lavori di abbattimento dei pini con effetto immediato. Così, gli operai sono stati subito fermati. Le decine di ambientalisti, che hanno dato vita al presidio, hanno accolto la notizia con grande soddisfazione.

L’ira del sindaco. Invece, in Comune si è scatenato un putiferio. Alessandrini, appena ricevuta l’ordinanza, ha subito chiamato nel suo ufficio i legali dell’ente per esaminare la questione. Poi, nel pomeriggio ha convocato una conferenza stampa in cui ha annunciato il ricorso al Tar contro l’ordinanza. «Noi non siamo degli insopportabili Attila», ha detto, «ci addolora abbattere degli alberi, ma il nostro interesse primario è quello di tutelare l’incolumità delle persone, perché quegli alberi, 19 su 240 presenti nel viale, sono stati giudicati da un agronomo pericolosi. Quelli abbattuti verranno sostituiti». E poi ha aggiunto: «Non è la prima volta che non andiamo d’accordo con la Soprintendenza. Contestiamo l’aver applicato il vincolo paesaggistico su viale Regina Margherita, cosa che i nostri uffici hanno vagliato e scartato. A Pescara ci sono solo 6 alberi monumentali e non lì». «Anche per noi», ha aggiunto l’assessore al verde Laura Di Pietro, «è stato un duro colpo quel taglio dei pini. Se fossero stati sani, sarei stata la prima ad incatenarmi alle piante».

Le reazioni. Persino l’associazione dei Ciclisti anonimi pescaresi si è schierata contro l’abbattimento dei pini. «Nessun albero sano o sanabile deve essere abbattuto per fare la pista ciclabile», ha avvertito l’associazione in una nota. Al fronte del no si è aggiunto anche il Movimento 5 Stelle. «L’abbattimento è una pratica drastica che si dovrebbe evitare», ha affermato il deputato Gianluca Vacca, «soprattutto in una città che ha svenduto abbondantemente il territorio al cemento». «Gli ambientalisti trovano il nostro sostegno», ha continuato il consigliere Massimiliano Di Pillo. Critiche, infine, da Confesercenti e Confcommercio per la chiusura della strada per lavori e per il mancato coinvolgimento delle associazioni di categoria in questa decisione.

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