l'allarme

La stazione di Pescara regno di clochard e lucciole

Lo scalo ferroviario di notte: aumentano i bivacchi e le prostitute, i residenti sono esasperati

PESCARA. La stazione di Pescara sta diventando sempre di più un luogo da evitare. Il degrado e lo stato di abbandono dello scalo ferroviario hanno raggiunto livelli mai toccati in passato. Appena cala la notte la zona diventa terra di nessuno, con le prostitute e i bivacchi dei senzatetto che continuano a crescere a dismisura.

Le proteste e gli appelli lanciati dai residenti già nei mesi scorsi sono rimasti inascoltati. Basta fare un giro intorno alla stazione di notte per rendersi conto della situazione sempre più drammatica. I clochard che dormono all’esterno dello scalo continuano a crescere. Si possono vedere giacigli di fortuna tra rifiuti e sporcizia sia nei sottopassi, sia davanti alla facciata principale della stazione. I senzatetto, come testimonia la foto qui in alto a destra, hanno occupato anche il vecchio parcheggio in parte murato. E c’è chi ha paura a passeggiare di notte in quella zona.

I residenti sono esasperati. Lo conferma anche il vice capogruppo di Forza Italia Vincenzo D’Incecco, che ha raccolto alcune proteste. «La stazione ferroviaria e le aree limitrofe», afferma, «sono diventate, purtroppo, luoghi insicuri e soprattutto abbandonati dalle istituzioni. Quotidianamente, ricevo segnalazioni da parte di cittadini che si lamentano del degrado intorno alla zona e soprattutto in via Ferrari, arteria centrale della città, diventata ormai fascia controllata dal racket della prostituzione».

«I cittadini», prosegue il vice capogruppo, «lamentano incontri notturni all’aperto tra le auto parcheggiate in via Ferrari, furti, scippi nelle aree di risulta e un degrado inquientante, dovuto alla presenza di profilattici in ogni angolo della via». Poi, il problema mai risolto dei senzatetto che in estate dormono all’aperto. «A tutto questo», fa presente, «si aggiunge la presenza di decine di clochard che dormono nelle aree adiacenti la stazione centrale, sia nelle ore notturne, che in quelle diurne. Non è più possibile chiudere gli occhi su questa situazione e lasciare il centro della città in balia della più assoluta noncuranza».

I volontari che aiutano i clochard sono in difficoltà, perché il numero dei bisognosi è aumentato negli ultimi tempi. «Le associazioni, tra cui quelle On the road e Caritas», rivela D’Incecco, «fanno tanto per assistere i senzatetto, che prima dormivano nella stazione e ora lo fanno all’aperto, ma non basta più». Il vice capogruppo, in proposito, punta il dito contro l’amministrazione comunale, a suo dire, responsabile di questo degrado. «Questa amministrazione», afferma, «mentre organizza la Notte bianca dell’Adriatico, dimentica che a poche centinaia di metri dalla riviera dormono decine di senzatetto lungo i marciapiedi della stazione e ciò non è accettabile». (a.ben.)

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