La storia, extracomunitario insegue e blocca due ladri pescaresi

Ventenne del Mali rincorre due uomini dopo il furto in profumeria. Viene strattonato e finisce a terra, ma non s’arrende. "Ho fatto solo il mio dovere. Paura? No, sono un uomo"

PESCARA. Senza esitare nemmeno un secondo ha inseguito due ladri che avevano appena messo a segno un furto in profumeria e li fatti acciuffare dalla polizia. Non ha avuto paura, anzi rifarebbe tutto anche domani. E sorride soddisfatto quando pensa ai complimenti che gli sono arrivati, per la sua piccola impresa, dai poliziotti, dai testimoni, dalla vittima del furto.

Bakary Dansoko è un ventenne del Mali che da un anno circa vive in Italia nel Centro di accoglienza per richiedenti asilo di via San Donato, gestito dalla cooperativa Eta Beta. A Pescara ha cercato anche di trovare un'occupazione, seppur minima, ed è stato accolto in banchina da un armatore che si fa aiutare nella sua attività dopo aver visto che Bakary era disposto perfino a prestare la sua attività da volontario. È un ragazzo «solare, collaborativo e rispettoso», dicono dal Centro di via San Donato l'avvocato Diletta Agresta, che lo ha accompagnato in questura dopo il furto, e una delle operatrici, Giorgina Zidaru, che racconta per conto di Bakary le fasi dell'inseguimento e appare entusiasta del bel gesto di cui si è reso protagonista il giovane che parla poco l'italiano e preferisce esprimersi in francese, ma capisce e si fa capire benissimo dagli italiani.

È accaduto tutto qualche giorno fa, il 30 settembre, una decina di minuti prima delle 18. Bakary stava percorrendo via Conte di Ruvo in bici quando ha notato un uomo «uscire velocemente» dalla profumeria Di Profio con delle confezioni di profumo e subito dopo ha visto la proprietaria del negozio «uscire di corsa gridando ad alta voce di fermare quell'uomo, che aveva appena rubato». Bakary non ci ha pensato su neanche un attimo e ha cominciato a rincorrere il ladro, «avendo intenzione di fermarlo», e ha percorso una scorciatoia per cui è riuscito a tagliare la strada all’uomo tra via d'Annunzio e via Colonna, «non senza difficoltà».

Il responsabile del furto ha provato a liberarsi del suo inseguitore, lo ha «strattonato dalla maglia» e lo ha fatto cadere a terra, tirandogli uno schiaffo, ma Bakary non si è arreso e ha placcato di nuovo l'uomo che cercava di fuggire. Il giovane straniero non è rimasto solo, anzi è stato affiancato da altre persone ma in quei secondi la situazione si è fatta più difficile perché è comparso un secondo uomo, il complice del ladro, che ha recuperato la refurtiva da terra e si è dato alla fuga. Bakary ha mollato il primo uomo, tenuto d'occhio dai pedoni più collaborativi, e si è lanciato all'inseguimento a piedi del secondo ladro, «rincorrendolo per circa 200 metri». Anche in questo caso per lui non è stato semplice perché è stato «strattonato con violenza», il suo cellulare è caduto a terra e il ladro gli ha lanciato contro i profumi rubati e si è allontanato verso la stazione. L'arrivo della polizia ha messo fine al trambusto e i due balordi sono stati identificati , accompagnati in questura e successivamente denunciati per furto aggravato in concorso. Sono un 22enne e un 37enne, entrambi pescaresi.

Guardando indietro e ricordando quei minuti Bakary dice di aver fatto solo il proprio «dovere, quindi niente di speciale. Ho semplicemente aiutato una donna che chiedeva aiuto e lo rifarei, certo. Non ho avuto paura», dice convinto, «io sono un uomo e non ho paura. Di niente».

Il ventenne arrivato dal Mali, che ha fatto richiesta di asilo politico e ha ricevuto un diniego (per cui ha presentato ricorso), è «contento» di questa esperienza e con lui gli operatori della cooperativa Eta Beta perché, dicono, sono questi gli episodi che aiutano a «sfatare il pregiudizio dell'uomo nero cattivo» in cui molti credono ancora fermamente.

©RIPRODUZIONE RISERVATA