Ladri alla Città della musica rubati anche i cavi elettrici

L’edificio, rimasto un’incompiuta dal 2004, è stato saccheggiato da ignoti La scoperta durante un sopralluogo della commissione Lavori pubblici

PESCARA. La Città della musica, rimasta un’incompiuta dal 2004, è stata saccheggiata dai ladri. Ignoti, approfittando dell’assenza di controlli, hanno portato via di tutto e l’edificio, che si trova in via Raiale, è stato praticamente smantellato al suo interno. La scoperta è stata fatta dalla commissione Lavori pubblici del Comune, durante un recente sopralluogo effettuato su richiesta del vice capogruppo di Forza Italia Vincenzo D’Incecco.

«Hanno rubato di tutto», ha rivelato D’Incecco, «hanno tagliato i cavi elettrici per portare via il rame all’interno. E poi quadri elettrici, prese, lampade, impianti di riscaldamento e arredi vari non ci sono più». Non si sa quando sia avvenuto il saccheggio. «Quello che è certo che ci vorranno decine di migliaia di euro per rimetterlo a posto», ha fatto presente il vice capogruppo.

Un danno ingente per una struttura, costruita nel 2004 e mai terminata per mancanza di fondi pubblici. In realtà, è stato realizzato solo il primo lotto, dal costo di 2,3 milioni di euro. Poi, sarebbero dovuti partire il secondo e terzo lotto. Il secondo, dal costo di un milione di euro, per realizzare le aule didattiche. Il terzo, per una spesa di 2,5 milioni di euro, per completare la struttura. Invece, è rimasto tutto bloccato. Qualche giorno fa, tuttavia, il presidente della Regione Luciano D’Alfonso è stato invitato in commissione e durante la sua audizione ha annunciato un finanziamento di 300mila euro per realizzare la mediateca, cioè una parte del progetto complessivo della Città della musica. «Questa struttura alta sei piani, già costata 2,3 milioni di euro alla collettività», ha osservato D’Incecco, «è una cattedrale nel deserto». «Ora la mia domanda è questa: cosa vuole fare l’amministrazione comunale di questo edificio?», si è chiesto il vice capogruppo, «è giusto continuare a buttare i soldi pubblici su questa struttura?». Sta di fatto che ora questo enorme edificio si sta ammalorando con il passare del tempo e con la mancanza di manutenzione. In più punti, sui muri, sono apparse tracce di muffa, probabilmente, per la presenza di infiltrazioni. L’intonaco interno si sta rovinando e poi ci sono i danni causati dai ladri. In alcuni punti, il controsoffitto è stato divelto per rubare i cavi elettrici all’interno. Insomma, il sogno di una struttura per lo studio della musica, con un archivio musicale, una sala audio-video, un Internet point e una caffetteria, rimarrà chissà per quanto tempo ancora irrealizzato.

©RIPRODUZIONE RISERVATA