Lavori bloccati da 2 mesi strada resta senza asfalto

Protestano i residenti di via dell’Emigrante: costretti a passare sulla terra tra chiodi e spuntoni, mai installati i lampioni promessi dal Comune

PESCARA. Dopo la conduttura dell’acqua, i lavori in via dell’Emigrante non sono ancora finiti: la strada resta un cantiere aperto che provoca disagi e pericoli con i residenti costretti a passare tra chiodi e spuntoni. «L’interruzione dei lavori risale a più di due mesi fa», dichiaraun residente Danilo Tascione, «il rifacimento delle condutture dell’acqua è stato fatto ma mancano completamente l’asfalto, i marciapiedi e anche i lampioni».

La parte interessata dal blocco dei lavori va dall’incrocio di via dell’Emigrante con strada del Palazzo in direzione sud: circa 700 metri di strada di fatto sono inagibili. «I disagi di questa non spiegata interruzione dei lavori aumentano in quanto il terreno tende a cedere», spiega Tascione, «si sono formate buche perché la strada è soltanto brecciata, ci sono transenne, chiodi e materiale edile abbandonato. Il tutto a rischio e pericolo soprattutto dei nostri figli che sono circondati da un cantiere che non sembra vedere una fine», conclude Tascione. Anche altri residenti, come Alessandra Cambrìa e gli abitanti di via Toppeta, spiegano come l’assenza di illuminazione attiri persone a drogarsi in questo tratto poco controllato e al buio, mentre incivili abbandonano copertoni di auto e rifiuti formando una discarica abusiva. Inoltre, si può facilmente notare che il traffico avviene nonostante il cantiere in corso perché in tanti spostano le transenne e percorrono la strada per evitare il traffico di via Caravaggio. Finora, dicono i residenti, «le nostre segnalazioni all’assessore all’Urbanistica Marcello Antonelli non hanno ottenuto risposta»: chiedono la ripresa dei lavori dato che il termine è già stato abbondantemente oltrepassato.

Cinzia Iacono

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