Le balene tornano nel mare abruzzese, due avvistamenti a Torino di Sangro/ Video

Un gruppo di sommozzatori dell’associazione Orsa Minore Sub Lanciano racconta: uno spettacolo, erano enormi

TORINO DI SANGRO. Sono tornate le balene nel mare abruzzese. Due splendidi esemplari di grandi e maestosi mammiferi del mare, della lunghezza di circa 12 metri, sono stati avvistati da un gruppo di sommozzatori dell'associazione Orsa Minore Sub Lanciano. L'eccezionale incontro ravvicinato è avvenuto domenica scorsa attorno a mezzogiorno a circa 9 miglia dalla costa, al riporto del mare di Vasto, tra Torino di Sangro e Casalbordino. L'avvistamento è stato straordinario e commovente. "Eravamo in gommone, stavamo rientrando da un'immersione - racconta Andrea Monaco, presidente di Orsa Minore Sub che ha assistito all'evento assieme a due compagni - e avevamo notato in lontananza un movimento di gabbiani. Abbiamo subito pensato che ci fosse qualcosa, ma mai ci aspettavamo delle balene". Dalle immagini girate un occhio inesperto non riesce a distinguere se si è trattato di capodogli o di megattere: quel che è certo è che si è assistito a qualcosa di veramente spettacolare. "Erano enormi - racconta emozionato Monaco - e molto veloci. Siamo stati a guardarli per più di un'ora e abbiamo anche ascoltato i richiami che si facevano l'un l'altro. Si inabissavano e riemergevano. Attorno al corpo ho notato tantissimi parassiti della pelle, segno di salute del cetaceo. Ho pensato che potessero essere degli esemplari di capodogli del gruppo salvato un mese fa a Vasto (l'Orsa Minore Sub ha partecipato agli sforzi di centinaia di volontari sulla spiaggia di Punta Penna salvando 4 capodogli su 7 da uno spiaggiamento ndc), ma non sono riuscito a capire di che specie di balena si trattasse dato che in tutta la mia vita ne ho viste solo due volte e sono andato fino in Sudafrica per incontrarle. E alla fine le avevo a poche miglia da casa". "Si tratta di eventi straordinari, rari, anche se credo che in passato ci siano state altre migrazioni di balene in Adriatico e non c'erano tutti questi mezzi mediatici per saperlo - conclude Monaco - Tutto questo ci deve far riflettere: dobbiamo preservare il più possibile il nostro mare".

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