turisti preoccupati

Le telefonate ai tecnici Arta: «Possiamo fare il bagno?»

PESCARA. In questi giorni il centralino dell’Arta è incandescente. Decine di turisti telefonano per avere rassicurazioni sul mare, dopo gli allarmi delle scorse settimane per l’inquinamento alle...

PESCARA. In questi giorni il centralino dell’Arta è incandescente. Decine di turisti telefonano per avere rassicurazioni sul mare, dopo gli allarmi delle scorse settimane per l’inquinamento alle stelle in un tratto della riviera nord, all’altezza di via Balilla e a Fosso Pretaro, al confine tra Pescara e Francavilla. Ieri il direttore tecnico dell’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente Giovanni Damiani ha confermato di aver ricevuto diverse chiamate di turisti e cittadini preoccupati per le condizioni del mare. «Vogliono tutti sapere se possono fare il bagno», ha raccontato Damiani. Ma c’è anche chi si è spinto oltre e ha chiesto cosa fare nel caso dovesse veder comparire delle bolle sulla sua pelle dopo l’immersione nell’acqua del mare. Qualcuno altro, invece, è arrivato persino ad insultare il dirigente dimostrando una carenza di fiducia nell’Agenzia regionale.

Il tecnico dell’Arta ha accusato, in particolare, alcuni siti Internet e i social network che avrebbero diffuso, durante il periodo in cui il mare era inquinato, informazioni false e alcune fotografie di bambini affetti da spaventose dermatiti. Tutto questo avrebbe contribuito a diffondere, secondo l’Arta, una sorta di psicosi del mare sporco, causando enormi danni all’immagine turistica della città. Danni denunciati, peraltro, anche dai balneatori del consorzio Ciba, la scorsa settimana, che hanno registrato un calo delle presenze negli stabilimenti tra il 30 e il 40 per cento, con punte anche del 50 per cento. In questo clima l’Arta lavora in prima linea scontando, tra l’altro, una forte carenza di organico. I tecnici che lavorano a Pescara sono chiamati a controllare l’intero litorale abruzzese.(a.ben.)

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