Litigi tra ostetriche nel reparto

Caos per i turni a Ginecologia: in due finiscono al Pronto soccorso per troppa ansia

PESCARA. Litigi nel reparto di Ostetricia con le grida ascoltate anche dalle pazienti e dai parenti e un’ostetrica e un’infermiera costrette a rivolgersi al Pronto soccorso per la troppa «ansia» accumulata dopo «aggressioni verbali» in corsia. Nel reparto delle mamme in attesa e dei neonati il clima non sembra essere quello della massima serenità e lo dimostrerebbe anche una presa di posizione del direttore sanitario della Asl Fernando Guarino. Secondo indiscrezioni, all’origine dei diverbi ci sarebbero i turni di lavoro di ostetriche e infermiere. Ed è di questo che parla la lettera di Guarino: «In considerazione delle vicende che hanno interessato recentemente l’organizzazione della struttura di Ostetrica e Ginecologia si invita a prestare la massima collaborazione reciproca». L’intervento di Guarino sembra orientato a rimettere ordine nel personale. Poi, il direttore sanitario prosegue così: «Massima collaborazione reciproca allo scopo di ottimizzare le risorse assegnate anche in considerazione dell’approssimarsi delle ferie estive, fermo restando i vincoli normativi in proposito ossia che la gestione del personale infermieristico, ostetrico e di supporto è di competenza della coordinatrice della struttura». La conclusione della lettera, quindi, pare quasi ricordare le gerarchie interne.

Inoltre, un altro fatto ha provocato discussioni nel reparto: l’ostetrica coordinatrice della sala parto dal 2006 fino a poche settimane fa ha chiesto e ottenuto dalla direzione sanitaria di essere trasferita. Sembra che all’origine della richiesta del trasferimento ci fosse proprio un clima teso nel reparto.

In mezzo, si sarebbero verificate anche discussioni tra il personale, discussioni che sarebbero degenerate in «aggressioni verbali» come avrebbero fatto scrivere un’ostetrica e un’infermiera sui referti del Pronto soccorso: a una sono stati dati 3 giorni di prognosi «per stato ansioso reattivo ad aggressione verbale occorsa durante il lavoro», mentre all’altra un giorno per «tremori e nausea in crisi d’ansia riferita ad aggressione verbale».

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