Lo smog soffoca Pescara: valori alle stelle ovunque

Venerdì scorso tutte le centraline dell’Arta hanno segnalato dei superamenti delle polveri sottili. Il caso più grave registrato in via Sacco, ma è allarme anche a Montesilvano

PESCARA. La città è finita di nuovo sotto una cappa di smog. L’allarme giunge dalle centraline di rilevamento che hanno segnalato superamenti dei valori del Pm10, ossia le famigerate micropolveri con diametro inferiore a 10 micron. Gli ultimi dati sono riferiti a venerdì scorso e sono stati resi noti solo ieri dall’Arta. Fino a pochi giorni fa, lo smog era a livelli accettabili, anche se c’era stato già un superamento del Pm10 all’inizio del mese in via Sacco. Ma nessuno poteva immaginare un peggioramento così repentino.

Tuttavia, un’avvisaglia di quello che sarebbe accaduto c’è stata giovedì scorso 17 ottobre, quando il Pm10 sempre in via Sacco ha toccato i 50 microgrammi per metro cubo, cioè il limite massimo consentito dalla legge per la sicurezza della popolazione.

Poi il giorno successivo, venerdì 18, le tre centraline in funzione, sulle sette installate fino ad alcuni mesi fa in diverse zone della città, hanno misurato tutte livelli di micropolveri oltre i limiti. Il caso più grave si è registrato in via Sacco, ossia nel quartiere periferico di Villa del fuoco, con ben 72 microgrammi per metro cubo, contro il limite di 50. Ma anche in centro e a Porta Nuova non è andata meglio. Nella centrale via Firenze sono stati toccati i 59 microgrammi per metro cubo; mentre nella zona del teatro D’Annunzio, nel cuore della riviera di Porta Nuova, si sono raggiunti 56 microgrammi. Persino a Montesilvano, dove si registra di rado l’inquinamento atmosferico, il Pm10 è schizzato fino a 52 microgrammi. E il giudizio espresso dai tecnici sul sito dell’Arta, nelle zone controllate, è stato disarmante: «Qualità dell’aria pessima».

Bisogna tuttavia considerare che ogni anno in questo periodo si registrano sforamenti delle micropolveri. Complici le condizioni atmosferiche, con l’aria che spesso ristagna in città e l’accensione delle caldaie da riscaldamento, considerate responsabile al 60 per cento dell’aumento dell’inquinamento dell’aria. L’anno scorso in questo periodo la situazione era decisamente più preoccupante e il numero dei superamenti giornalieri delle micropolveri aveva ampiamente sorpassato quota 35, cioè il tetto oltre il quale la legge obbliga i Comuni ad intervenire con misure drastiche di riduzione del traffico e delle ore giornaliere di accensione dei riscaldamenti. Allora, l’amministrazione comunale aveva adottato prima i divieti di circolazione per le auto più vecchie, poi le targhe alterne e, infine, le domeniche ecologiche. Il Pm10, del resto, è considerato tra gli inquinanti più pericolosi. Le polveri fini, spiegano gli esperti, sono delle particelle inquinanti presenti nell’aria che respiriamo. Le particelle sono capaci di assorbire sulla loro superficie diverse sostanze con proprietà tossiche, come fosfati, nitrati, metalli e composti volatili. In particolare le polveri con diametro inferiore a 10 micron, ossia il Pm10, possono essere inalate e penetrare nel tratto superiore dell’apparato respiratorio, dal naso alla laringe.

Tra le misure anti inquinamento suggerite sempre dagli esperti, figurano un minore utilizzo dell’automobile; il controllo periodico del motore e del consumo degli pneumatici; l’acquisto di auto nuove a metano o Gpl; il car pool, cioè l’uso della stessa macchina con più persone; la riduzione della velocità; gli spostamenti in città a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici.

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