M5S vuole bloccare il Piano portuale

Scontro sul progetto per il nuovo scalo, in commissione Vigilanza polemica sull’elezione di Cremonese

PESCARA. Le commissioni consiliari del Comune hanno cominciato a riunirsi da alcuni giorni e già scoppiano le prime grane. Ieri, in commissione Lavori pubblici, presieduta da Piernicola Teodoro, è emerso un forte dissenso del Movimento 5 Stelle nei confronti del Piano regolatore portuale. Piano che l’amministrazione comunale intende portare all’esame del consiglio venerdì prossimo per l’approvazione definitiva. Ma l’aria che tira è quella di uno scontro. Secondo i consiglieri 5 Stelle, il Piano regolatore portuale, tanto atteso da centrosinistra e centrodestra per risolvere i problemi di interramento del porto, conterrebbe un progetto altamente impattante dal punto di vista ambientale. Per questo, il Movimento 5 Stelle è intenzionato a chiedere di congelare il Piano regolatore portuale per farlo esaminare da esperti ambientalisti.

Non è finita qui. Ieri è scoppiata una polemica anche in commissione Controllo e vigilanza, per l’elezione del nuovo vice presidente, in sostituzione del consigliere 5 Stelle dimissionario Massimiliano Di Pillo. Si tratta di Alfredo Cremonese, Ncd, che affianca come vice Carlo Masci, Pescara futura, eletto martedì scorso presidente. L’elezione, però, è stata contestata da M5S. «Il Movimento 5 Stelle», è riportato in un comunicato, «si è astenuto alla votazione per la proclamazione del vice presidente della commissione Controllo e vigilanza. Un’astensione che, insieme alle dimissioni del consigliere Di Pillo proposto per lo stesso ruolo, sottolinea il forte dissenso dei pentastellati verso la nomina già contestata alla presidenza della stessa commissione di Carlo Masci». «È come sei i controllati nominassero il controllore», dice la capogruppo di M5S Enrica Sabatini, «la commissione di Controllo e vigilanza ha un ruolo fondamentale all’interno del consiglio. Un ruolo che tutela i cittadini e che sarebbe stato opportuno dare ad una forza politica nuova, quindi l’unica equidistante e oggettiva, non avendo alcuna responsabilità dei vuoti amministrativi ereditati sia dall’amministrazione di centrodestra, che dalla precedente di centrosinistra». «Ma questa mattina (ieri, ndr)», fa notare la Sabatini, «si è raggiunto davvero il colmo con una mossa strategica in pieno comportamento politichese. Infatti, la nomina è avvenuta 12 voti contro 19 astenuti (il centrodestra ha diritto a 9 voti). Con un calcolo elementare di capisce immediatamente che 3 voti sono arrivati dal centrosinistra». «Ci chiediamo come mai», conclude, «tre consiglieri di maggioranza abbiano votato a favore, quando per prassi la maggioranza si astiene a questa votazione. Forse volevano colorare le schede bianche di M5S?».(a.ben.)

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