nella città del vittoriale

Ma Gardone non elimina il Vate

Mascia: Pescara perde un pezzo di storia, forse il sindaco non c’entra

PESCARA. Gardone Riviera non cancella il ricordo del Vate. Anzi, nella città del Vittoriale degli italiani c’è persino una via dedicata al capoluogo adriatico con tanto di logo di «Pescara città dannunziana», che il sindaco Marco Alessandrini sta provvedendo a sostituire nel territorio abruzzese. Lo ha ricordato ieri, con un post su Facebook, lo storico e scrittore Giordano Bruno Guerri, assunto alcuni anni fa come consulente dalla passata amministrazione di centrodestra, guidata dall’ex sindaco Luigi Albore Mascia, proprio per organizzare convegni ed eventi su Gabriele d’Annunzio a Pescara, come il Festival dannunziano.

E ieri Mascia, sempre su Facebook, condividendo il post di Guerri, ha commentato l’ultima decisione dell’attuale sindaco, cioè quella di far sostituire sui taxi il logo dannunziano con il simbolo tradizionale della città. «Gabriele d’Annunzio», ha scritto, «grazie a Dio è un patrimonio dei pescaresi e degli abruzzesi, non è una proprietà dei sindaci della città». E poi riferendosi al sindaco Alessandrini: «Marco, sono sicuro che anche questa c... non sia farina del tuo sacco».

«Non posso credere che il sindaco abbia preso una decisione del genere, non è da lui una scelta così sciocca», ha commentato ieri telefonicamente l’ex primo cittadino, «la stessa cosa avrei potuto fare io sostituendo il simbolo di “Pescara città vicina” dell’ex sindaco Luciano D’Alfonso, presente persino sulle rastrelliere delle biciclette. Invece, non l’ho fatto». «Tra l’altro», ha rivelato, «erano stati gli stessi tassisti, in passato, a volere il simbolo del logo dannunziano sulle loro auto».

Sabato scorso, in proposito, il vice sindaco Enzo Del Vecchio è intervenuto per respingere al mittente le critiche contro Alessandrini per la sostituzione del logo. E con l’occasione ha precisato alcune cose. «È surreale la questione logo taxi, pensando come è maturata», ha affermato, «la si fa passare per furore iconoclasta del sindaco Alessandrini contro il Vate, mentre invece la questione è facilmente derubricata a una mera attività svolta dalla commissione Taxi, in cui è peraltro presente anche un componente dell’opposizione». «L’attività della commissione, di cui fanno parte anche i rappresentanti dei tassisti», ha aggiunto, «è stata poi traslata in alcuni provvedimenti di giunta, tra cui quello del nuovo stemma. Questione su cui c’è stata unanimità d’intenti, in seno all’organismo».

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