Francia al voto

Macron-Le Pen, la sfida si sposta anche in tribunale

Denuncia contro ignoti del leader di "En Marche!": "Mai conti offshore". Marine contestata con lanci di uova in Bretagna

PARIGI. Accuse incrociate, lancio di uova e nuove inchieste giudiziarie. A tre giorni dal voto, la Francia ha vissuto un altro giorno di fuoco nel rush finale tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen. Mentre dagli Usa, è arrivato l'endorsement di Obama per il candidato centrista di cui - in un apposito videomessaggio - ha detto di «ammirarne» la campagna: Macron fa leva sulle «speranze» della gente, «non sulle paure», ha spiegato Obama, che della speranza, “hope”, ha fatto una delle sue parole magiche. Le Pen è stata contestata con tanto di lanci di uova a Dol-de-Bretagne da un gruppo di manifestanti, una cinquantina, al grido di «fuori i fascisti». La quarantottenne paladina dell'estrema destra era appena arrivata sul posto e stava uscendo dall'auto: protetta dal servizio d'ordine, è riuscita ad infilarsi subito nei locali dell'azienda di trasporti Guisnel, dove era attesa. In serata, dopo la brutta avventura bretone («Niente di grave - ha minimizzato lei - non hanno spaccato nulla»), è andata ad Ennemein, villaggio di 230 anime in Piccardia, per l'ultimo comizio in agenda prima di domenica. Tutt'altri paesaggi per Macron, ad Albi, nel sud. All'indomani dell'infuocata sfida tv a reti unificate seguita da almeno 15 milioni di francesi, la procura di Parigi ha aperto un'indagine per le insinuazioni della Le Pen sul presunto conto estero occulto del rivale. L'inchiesta preliminare riguarda «falso, uso di falso» nonché «diffusione di notizie false per orientare il voto» e fa seguito alla denuncia contro ignoti presentata dallo stesso Macron. Mercoledì sera, nella diretta di oltre due ore e 20 su TF1 e France 2, la leader frontista aveva insinuato che il rivale favorito per l'Eliseo - un ultimo sondaggio Ifop lo indica in ulteriore progresso, al 61% delle intenzioni di voto contro il 39% di Le Pen - potesse avere un conto offshore: «Spero che non si venga a sapere tra qualche giorno o qualche settimana che lei ha un conto offshore alle Bahamas...». Un attacco al veleno, quello di Marine, in risposta all'avversario che poco prima aveva evocato le inchieste giudiziarie che pesano sul Fronte. Senza lasciarsi destabilizzare, lui ha ribattuto secco: «Non ho nessun conto alle Bahamas». Interpellata da Bfm-Tv, Le Pen stessa ha riconosciuto di «non avere prove». «Non era un'insinuazione ma una domanda, si ha ancora il diritto di farne?», ha protestato la “candidata del popolo”. A stretto giro di posta, dal quartier generale di En Marche!, è stata annunciata la querela. Lo staff di Macron ha poi diramato una nota in cui si ricostruisce come la notizia, qualificata come fake news, fosse circolata sul web prima che iniziasse il dibattito e fosse stata ripresa da media pro-Russia. Quello andato in scena negli studi della Plaine-Saint-Denis è stato il confronto presidenziale più duro della Quinta Repubblica. «Violento», «crudele», «brutale», un match di « pugilato«, hanno osservato in coro i media parigini. Un filo aggressiva? «Ho deciso di far cadere la maschera per mostrare il vero volto di Macron«, è stata la risposta di Le Pen. Da parte sua, l'ex ministro si è rammaricato di non aver potuto arginare «tutte le bugie» dell'avversaria. E però, secondo un sondaggio Elabe per Bfm-Tv, il 63% dei telespettatori lo ha ritenuto «più convincente» dell'avversaria, ferma al 34%. Persino il padre Jean-Marie ha detto che la figlia «non è stata all'altezza». «Mio padre non mi trova molte qualità da parecchi mesi», la lapidaria risposta di Marine.